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 2019  ottobre 08 Martedì calendario

Spariscono le osterie tedesche

Rischiano di sparire le storiche locande in Germania, un elemento importante della vita sociale. Un Gasthof è un punto d’incontro, in provincia ormai spesso l’ultimo. Un locale dove si beve una buona birra, una sana cucina regionale, e a volte qualche camera per i viandanti al primo piano. Un po’ alla lontana come un pub inglese. Da noi, mi viene in mente solo la piola piemontese, anche loro quasi scomparse. Se passate in auto per un paese, soprattutto nelle regioni orientali della ex Ddr, verso sera o già nel tardo pomeriggio, non vedete nessuno per strada, sembrerebbero villaggi abbandonati se le case non apparissero ben curate, e le finestre illuminate con le rituali tendine di pizzo. L’Abendbrot, la cena fredda con pane nero salumi e formaggio, si consuma alle sei, e sono tutti davanti alla tv.La Gasthof o Gasthaus è un rimedio contro la solitudine e la depressione, vi si tengono le riunioni del consiglio comunale e quelle delle varie associazioni, se esistono ancora, quelle degli appassionati di giardinaggio o degli apicoltori, o gli incontri tra maestri e genitori degli allievi. Ma se un Wirt, l’oste, non ha eredi la locanda è condannata a morte. I figli non hanno voglia di continuare la tradizione, e preferiscono trasferirsi nella città vicina. E non è facile neanche trovare un estraneo che voglia rilevare l’attività.
Il mestiere di padrone di casa in un Gasthof non si improvvisa, spillare la birra lentamente è un’arte, e bisogna avere la pazienza di uno psicologo per i rapporti con i clienti abituali, di generazione in generazione. In ogni locale si trova uno Stammtisch, il tavolo riservato agli ospiti fissi, che si scambiano idee e giudizi su tutto e tutti, dal sindaco a Frau Merkel, e ognuno ha la sua ricetta per risolvere i problemi mondiali. Ma oggi lo Stammtisch è stato sostituito da Facebook dove si entra in contatto con centinaia di interlocutori, e non si consuma neanche una birra. Il tavolo delle signore è chiamato Quatschtisch, il tavolo delle chiacchiere, dei pettegolezzi senza importanza. Inutile sottolineare che un Gasthof è un luogo maschilista.
La Alte Post, a Nagold nella Foresta Nera, ha chiuso dopo 350 anni, eppure il ristorante aveva conquistato una stella Michelin. A metà agosto, a Lenningen si è chiusa Die Krone, gestito sempre dalla stessa famiglia da oltre un secolo. L’ultimo oste, Jürgen Stumpflen, 62 anni, dal 1979 ai fornelli, dopo le vacanze è andato in pensione: «Non ho trovato un giovane che voglia prendere il mio posto». Nel Baden Würrtemberg si vuole stanziare una decina di milioni di euro, per finanziare il rinnovo dei locali, dalle cucine e dalla toilette, con prestititi quasi senza interesse, e sconti fiscali. Una decina d’anni fa, un’analoga operazione, con un milione e mezzo di euro, ha favorito lavori per un centinaio di milioni.
Nel 2001, in tutto il paese le locande erano 19.580, oggi sono 12.635, il 30% in meno, e il calo non si arresta mentre continua a salire l’età media degli osti. E delle loro mogli che sono al lavoro in cucina, rispettando le ricette tramandate da madri e nonne. In Baviera, la patria delle birrerie, ha chiuso in dieci anni un quarto delle locande. Almeno in cinquecento località non c’è più un Gasthof. Secondo i sociologi, l’isolamento provoca il disinteresse politico, l’astensionismo, e il populismo. Forse esagerano, ma vivere in un paese diventa sempre più triste.