Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2019  settembre 24 Martedì calendario

Biografia di Michael Douglas


Michael Douglas,
nato a New Brunswick, nello stato del New Jersey (Stati Uniti), il 25 settembre 1944 (75 anni). Attore e produttore cinematografico. Figlio d’arte (di Kirk Douglas) e marito di Catherine Zena Jones, nata il suo stesso giorno ma venticinque anni dopo. Tra i suoi film: Sindrome cinese (James Bridges, 1979), All’inseguimento della pietra verde (Robert Zemeckis, 1984), Attrazione fatale (Adrian Lyne, 1987), Wall Street (Oliver Stone, 1987, Oscar come migliore attore), La guerra dei Roses (Danny DeVito, 1989), Basic Instinct (Paul Verhoeven, 1992), Un giorno di ordinaria follia (Joel Schumacher, 1993), Rivelazioni (Barry Levinson, 1994). Ha anche prodotto Qualcuno volò sul nido del cuculo (Miloš Forman, 1975, Oscar al miglior film) • «Divo dei divi e nobiltà hollywoodiana» (Silvia Bizio, la Repubblica, 9/11/2018) • «Il detective Curran sedotto da Sharon Stone in Basic Instinct e il memorabile Gordon Gekko di Wall Street nonché sex symbol indiscusso per intere generazioni» (Claudia Catali, Grazia, 7/8/2019) • «Brutto come suo padre» (Barney Panosfky nel romanzo La versione di Barney, di Mordechai Richler) • «Non saprei definirmi se non attraverso un bel complimento che una volta mi sono sentito fare: “Quando vedo il suo nome in cartellone non ho idea di che tipo di film sia, ma so che sarà un buon film”» (Silvia Bizio, L’Espresso, 29/1/2004)
Vita «Quando sono nato, mio padre Kirk aveva 28 anni, mia madre Diana solo 21» (Richard Barber, The Guardian, 7/10/2016). Kirk, figlio di ebrei bielorussi emigrati negli Stati Uniti aveva conosciuto la moglie a una scuola di recitazione di New York. Poi, mentre prestava servizio in Marina, durante la guerra, l’aveva vista sulla copertina della rivista Life e aveva deciso che l’avrebbe sposata. «Quando avevo due anni, mio padre decise che ne aveva abbastanza delle parti minori che gli davano a Broadway e per conto suo partì per Hollywood, in cerca di fama e fortuna. […] Era, ed è ancora [ha compiuto centodue anni nel 2018, ndr], un uomo incredibilmente dinamico, sopra le righe, tosto, virile… uno che ama le donne, come mia madre capì presto. Tempo diciotto mesi dal suo arrivo in California, aveva visto e letto abbastanza per darci un taglio, con quel matrimonio. Divorziarono quando io avevo sette anni e mio fratello più piccolo, Joel, quattro. […] Anche se ero un bambino, capivo che non erano fatti l’uno per l’altro. Lui era un contadino russo. Lei una donna sofisticata, veniva da una famiglia anglicana benestante delle isole Bermuda» (Barber) • La madre, da divorziata, fa molti sacrifici. Lavora per le soap opera. Poi, quando Michael ha dodici anni, si risposa con l’attore Bill Darrid • «Abitavamo in una piccola fattoria nel Connecticut, a meno di venti miglia da dove vivo oggi. Bill era un tipo straordinario, la più importante figura maschile della mia adolescenza» (Barber) • Michael però non interrompe i rapporti col padre, anzi: va d’accordo anche con Anne Buydens, la nuova moglie di lui • «Una donna meravigliosa, l’opposto della classica matrigna cattiva […] Joel e io andavamo a Hollywood a trovare papà durante le vacanze e ci divertivamo un mondo: andavamo a vederlo sul set. Il mio sedicesimo compleanno l’ho festeggiato proprio a Los Angeles: uscivo con Hayley Mills [attrice, ndr], oppure andavamo a casa di Kirk a Palm Springs. […] Lì incontravi gente come Burt Lancaster, Frank Sinatra e Tony Curtis. Mi ha lasciato una certa impronta, certo, ma guardando indietro riesco a vederlo più come una stella del cinema che come un padre. Eravamo molto più legati al nuovo marito di mia mamma» (Barber) • Michael, da ragazzo, è un ribelle. Dice di aver perso la verginità a 16 anni con due amiche trentenni della madre, simultaneamente (Dagospia, 12/2/2018) • Si iscrive all’università di Santa Barbara, poco a nord di Los Angeles. Sono gli anni della contestazione: «Facevo l’hippy, pensavo solo a divertirmi» (Maria Pia Fusco, la Repubblica, 21/6/2004) • «Fantasticavo di fare una vita diversa da quella di mio padre, ma alla fine ho saputo diplomarmi solo in arte drammatica. Una trasgressione fallita, la mia» (Bizio 2004) • Dopo il diploma si trasferisce a New York e comincia a recitare nei teatri dell’off Broadway. Partecipa alla National Playwright Conference al campus di Waterford, in Connecticut, un evento lanciato nel 1965 per scoprire il talento di sceneggiatori debuttanti. Lì, durante una gara a chi beve più birra, conosce Danny DeVito, che all’epoca faceva il parrucchiere. «Ci siamo guardati e gli ho fatto: “Che fai, ti sballi?” E lui: “Sì”. Siamo diventati subito amici. […] Non avevo mai fatto il bagno in piscina nudo prima di incontrare Michael» (DeVito, citato da Dave Itzkoff, New York Times, 14/11/2018). I due prendono un appartamento assieme a New York • Douglas «debutta in tivù nel 1969 – in un episodio speciale di CBS Playhouse [un telefilm dell’epoca, ndr] […] Il problema è che non poteva usare il suo primo nome – Mike – giacché esisteva un altro Mike Douglas: era il conduttore di un talk show molto popolare. Sia i produttori che la rete gli chiesero quindi di cambiarlo e così – per la prima e ultima volta – nei titoli di coda l’attore apparve come M. K. Douglas» (The Pop Culture Report, 23/8/2019) • Fa alcune comparsate e vince una nomination al Golden Globe per il miglior attore emergente, poi dal 1972 al 1976 lavora al telefilm Le strade di San Francisco, il suo primo grande successo. Nella serie compare anche Karl Malden, attore famoso per Un tram chiamato desiderio e Fronte del porto: «Un grande maestro» • «Si girava sei giorni a settimana, senza soste. Si producevano 26 ore a stagione per otto mesi e mezzo. Non c’è aspetto della produzione che io non abbia imparato allora. Per non parlare della recitazione» • «La tivù è stata la spina dorsale per la mia carriera. Lasciai lo show dopo quattro anni e produssi Qualcuno volò sul nido del cuculo. Pensavano fossi pazzo» (Stefania Carini, Robinson, 23/6/2019). Nessuno studio, infatti, aveva accettato di produrlo e invece vince l’Oscar come miglior film • «Il resto è storia. Il passaggio al grande schermo allora era una cosa difficile, erano strade separate. E se eri un attore di tivù volevi diventare una stella del cinema: anche perché sul piccolo schermo il pubblico ti vedeva gratis, al cinema doveva pagare» (Carini) • Nel 1977 conosce Diandra Luker al ricevimento per l’insediamento di Jimmy Carter alla Casa Bianca. Lei ha 19 anni, 13 meno di lui, ed è figlia di un diplomatico austriaco. Si sposano sei settimane dopo • Comincia a recitare in pellicole importanti. Lavora con Jane Fonda e Jack Lemon, ma non riesce comunque a liberarsi dal peso di essere figlio di Kirk Douglas • «Ero nervoso e insicuro, finché, tra l’86 e l’87, sono usciti Attrazione fatale e Wall Street, un successo commerciale e uno critico, mi hanno rassicurato. E ho trovato la quiete”» (Fusco) • «Avevo un obiettivo piuttosto alto, in effetti» (Itzkoff) • Ormai è famoso e ricchissimo. Diventa un’icona: «I suoi personaggi, duri ma raffinati, hanno finito per definire un certo maschilismo americano degli anni 80 e 90» (Itzkoff) • Nel 1997, dopo sette anni di trattative ottiene il divorzio dalla moglie Diandra. «Come Kirk prima di me, anch’io ero molto assente, all’epoca del mio primo matrimonio» (Barber). Le deve pagare 45 milioni di dollari (con vent’anni per farlo). In più, deve cederle una villa a Beverly Hills e una a Majorca • Nel 1998 va al cinema a vedere La maschera di Zorro e si innamora di Catherine Zeta Jones. «Mi son detto “Dio mio”. Accanto a me c’era il mio socio e gli ho detto: “Allen, chiedi a Ms. Jones se vuole prendere un drink con me”. È andata così. […] Ero seduto al bar ed è stato come in Lawrence d’Arabia: guardo la porta e come un’apparizione, eccola! Parlando abbiamo scoperto di essere nati nello stesso giorno, una cosa tira l’altra […]. E poi c’è il fioraio, il mio Cupido, il nostro rapporto è decollato anche grazie a lui. Quando stava partendo per un’isola della Scozia per girare Traffic le ho mandato un enorme bouquet di rose rosse, quando è arrivata ha trovato le mie rose e una nota di scuse. Ho sempre pensato di averla conquistata in quel modo» (Silvia Bizio, la Repubblica, 26/4/2017) • «Lui guardava attentamente i miei fianchi ed esclamava: “Ragazza mia, sei nata per fare figli!”» (Catherine Zeta-Jones, Martin Townsend, Chi, 27/09/2000) • «Ci siamo messi insieme a Majorca nel giugno ’99, poi abbiamo fatto un bambino, poi ci siamo sposati, e due settimane dopo ci è sembrato perfetto incontrare i giornalisti per lanciare un film» (Silvia Bizio, la Repubblica, 5/12/2000) • Per sposarsi affittano un Hotel Plaza (150 milioni di lire dell’epoca). Gli invitati sono 350 («da una parte i familiari zoticoni di lei, gallesi ripuliti e lustrati a festa, dall’altra i parenti di lui, miliardari hollywoodiani divorziati o ex drogati»). Il bookmaker Jack Brown aveva scommesso 50 a 1 che Dylan, 3 mesi, figlio dei novelli sposi, avrebbe vomitato sull’abito da 300 milioni della madre • Secondo l’accordo prematrimoniale, Catherine Zeta Jones in caso di separazione avrà diritto a 1 milione 400mila dollari per ogni anno di matrimonio. Lei all’inizio aveva chiesto il triplo (Il Giorno 06/10/2000) • «Nel secondo matrimonio sono stato molto più presente. Quando sono nati Dylan e Carys ero bello che sistemato con la mia carriera» (Barber) • Nel 2010 dice di avere un cancro alla gola: con la chemioterapia è guarito ma ha perso 15 chili. «C’è un prima e c’è un dopo. Oggi non mi importa più nulla di quello che la gente pensa o dice su di me. Sono però diventato molto più fragile emotivamente. Dopo il cancro, a volte mi sorprendo a piangere di felicità. In effetti sto vivendo uno dei periodi più felici della mia vita» (Alessandra Farkas, Corriere della Sera, 18/8/2019) • Nel 2015 recita in Antman: «Per tanto tempo ho guardato con disprezzo a tutte queste saghe di supereroi, ma poi mi sono ritrovato a prendere parte a un paio di film delle Marvel e devo ammettere che mi sto divertendo molto: «Come reagiscono i suoi figli nel vedere il padre nei film di supereroi?
“Dylan […] mentre studiavo il copione mi ha detto: ‘Papà, ascoltami bene perché devo dirti una cosa molto importante: questo film ti aiuterà nella carriera’”.
Lei sarà scoppiato a ridere, immagino.
“Ma sì, l’ho ringraziato senza dare troppo peso alla cosa. Lui insisteva: ‘Papà, ma ti rendi conto? Sei in un film di supereroi Marvel. Raggiungerai un nuovo pubblico. Speriamo solo che ti chiamino per il sequel”» (Catalli) • Nel 2018 su Netflix esce anche Il metodo Kominsky, la sua prima serie tv dagli anni 70. Gli vale l’ennesimo Golden Globe. E nello stesso anno, finalmente, riceve una stella sulla Walk of Fame di Los Angeles. Alla cerimonia, con lui, c’era anche Kirk, ormai 102enne. «Non hai idea quanto significhi per me che tu oggi sia qui, papà. Grazie per tutti i consigli che mi hai dato, per l’ispirazione, e te lo dico col cuore: sono così fiero di essere tuo figlio» (Bizio 2019).
Personalità «I piani a lungo termine non sono nel suo stile: “Diamine, non mi sono mica mai messo a mettere in ordine le cose che stavo per fare!” […] Sa essere temerario, ma anche equilibrato e gradevole» (Itzkoff) • «Sono apolitico. Ma sono un appassionato di cronaca, un maniaco delle notizie, un topo di giornali. Mi interesso e mi preoccupo per quello che succede nel nostro piccolo pianeta. Ero più di sinistra un tempo. Con l’età ci si modera sempre, si diventa un po’ conservatori» (Bizio 2004) • «Preferisco di gran lunga una piccola parte in un bel film piuttosto che un ruolo importante in un brutto film» (Carini).
Figli Dalla prima moglie, ha avuto Cameron (nato nel 1978), che si è fatto otto anni di carcere per traffico di droga: «Conosco bene il dilemma di trovare la propria identità quando hai un padre famoso» (invece uno dei fratellastri di Michael, Eric, nato dal secondo matrimonio di Kirk, nel 2004 è morto di overdose) • Con la Zeta Jones ha avuto Dylan, nel 2000 e Carys, nel 2003 • «Avere un terzo bambino? No, non voglio assistere all’esame di maturità di mio figlio in sedia a rotelle. Basta così» • «Che cosa immagina per il futuro dei suoi ragazzi? “Semplice, saranno la nuova generazione di Douglas al cinema: io e papà Kirk abbiamo fatto circa 160 film in 85 anni, ora tocca a loro”. Sono decisi a seguire le vostre orme? “Per ora sembra di sì: vogliono tutti diventare attori. A partire da Cameron […] ora è tornato e sta lavorando sodo. Dylan Michael, che ha 17 anni, invece, si è appena diplomato e recita già benissimo, mentre Carys Zeta si allena come performer, cantante e pianista. Poi c’è mia nipote, attrice anche lei, Kelsey: insomma, ci sono già quattro Douglas pronti per voi”» (Claudia Catalli, Grazia, 7/8/2019).
Regali Ha speso un milione di dollari per regalare al padre una sala cinematografica che porta il suo nome (Internet Movie database) • Quando il figlio Dylan ha compiuto un anno gli ha donato un sito internet: www.dylandouglas.com (per registrare il dominio ha pagato 43 dollari) (la Repubblica, 24/11/2001, al 2019 la pagina non esiste, ndr).
Vizi Una dipendente della sua compagnia di produzione, tale Susan Braudy, lo ha accusato di essersi masturbato di fronte a lei • Negli anni 90 è stato un mese in una clinica per disintossicarsi dall’alcol, anche se si è detto che si trattava di dipendenza dal sesso (Daily Mirror, 8/8/2013)
Parti basse Nel 1984 si trovava in Messico con Danny DeVito per girare All’inseguimento delle pietre verdi, ha voluto a tutti i costi toccare un serpente, e quello gli ha morso una mano: «Avevo sempre sentito dire che in simili circostanze la cosa migliore da fare è succhiare via il veleno e ho fatto esattamente così […] Ho afferrato la mano di Michael e gli ho succhiato tutto il veleno, sputandolo dappertutto […] Ricordo di avergli detto: “Ti è andata bene che non ti abbia morso sui testicoli, perché in quel caso saresti morto”» (DeVito, citato da Stefania Saltalamacchia, Vanity Fair, 24/9/2018) • Le mutande da lui indossate in Basic Instinct sono state messe all’asta: il catalogo però specifica che «l’elastico nel corso degli anni si è un po’ allentato» (Rossana De Laclos, Panorama, 10/4/2003) • Nel 1997 un caddie di New York, James Parker, gli ha fatto causa per 25 milioni di dollari: Michael lo aveva colpito all’inguine con una pallina da golf. La faccenda fu risolta con un accordo fuori dal tribunale.
Curiosità È alto 1 metro e 78 • Secondo Tripadvisor, in Italia va in vacanza all’Argentario, in Toscana (La Stampa, 23/11/2008) • «Il piatto più gustoso della sua vita è stata una trippa che ha mangiato a Roma» (Sara Recordati, Gente, 20/9/2007) • In casa è lui che cucina: «prepara le frittelle la mattina e il barbecue nel week end» (Sara Recordati, Gente, 20/9/2007) • È stato fidanzato con l’attrice Brenda Vaccaro e con Maureen Dowd, giornalista del New York Times e premio Pulitzer 1999 per i suoi articoli sul caso Lewinski • Non gli piace Trump • Suo cugino è vescovo anglicano delle isole Bermuda • Nel tempo libero guarda eventi sportivi: «Perché, contrariamente ai film, non sai mai come vanno a finire» (Imdb) • Sembrerà strano ma da giovane faceva il cheerleader: un tempo era un attività anche maschile, solo «a metà degli anni 70 le cheerleaders dei Dallas Cowboys diedero una prima sterzata sexy al mestiere» (Stefano Semeraro, La Stampa, 2/4/2007) • Da trent’anni ha un appartamento a Manhattan nell’Upper West Side, sul grande viale che costeggia Central Park • «“Se avessi saputo che pezzo grosso sarebbe diventato mio figlio, sarei stato più carino con lui quando era un ragazzino”, ammette, col suo sarcasmo, il vecchio Kirk» (Bizio 2004).