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 2019  luglio 17 Mercoledì calendario

I numeri sugli italiani in campeggio

È un popolo di quasi cinque milioni di persone quello che continua a voler passar le notti in tenda in Italia. Un po’ ridimensionato rispetto a qualche hanno fa, certo, ma a compensare la fuga degli italiani e a sostenere il giro d’affari – 1,6 miliardi di euro nel 2018 – ci hanno pensato gli stranieri. D’altra parte – lo dice il nuovo Osservatorio del Turismo Outdoor – il turismo all’aria aperta piace segnando, anche nel 2019, un bel 2,3 per cento in più. Parte del merito va forse attribuito alla moda tutta americana del glamping, neologismo nato dall’unione di glamour più camping, arrivato in Italia ormai una decina di anni fa, e additato come causa della “perdita dell’innocenza” della vacanza democratica per eccellenza.
«È sbagliato pensare che alla base della scelta di una vacanza in campeggio ci sia una ragione solo economica», dice Monica Saielli, presidente di Assocamping Confesercenti. «Certo, resta un turismo sostenibile, ma l’evoluzione in atto, con campeggi che offrono servizi a cinque stelle o con diverse tipologie ricettive, è da apprezzare. Il campeggio rientra pur sempre nella vacanza emozionale, a contatto con la natura, una vacanza la cui richiesta è in continua crescita per tutti». Più che una virata verso il lusso, dunque, una diversificazione dell’esperienza.
Al Barricata Holiday Village, blasonato camping nel Parco Naturale del Delta del Po, per esempio, si possono contare 629 sistemazioni, dalla semplice piazzola, che costa 300 euro a settimana, alla tenda extra lusso (da 500 a settimana): il settore glamping occupa “solo” il 20 per cento dei dodici ettari del campeggio, ma tutti, e in egual modo, usufruiscono dei servizi a 5 stelle.
La vera trasformazione riguarda le nuove forme dell’ospitalità nomade. Se la tenda diventa un rifugio dagli arredi ricercati con biancheria di lino e wi-fi, ecco che il bungalow si trasforma in una cupola geodetica o in una Bubble Room con soffitto vista stelle, letto rotondo, bagno e giardino privato, come ce ne sono per esempio a Marina di Bibbona, in Toscana. Ma nei glamping è possibile anche che si dorma in una yurta (le abitazioni mobili tipiche dei popoli nomadi, ndr ) nascosta in un uliveto sul lago di Garda o persino in una wigwam, antica casupola coperta di pelli usata dai nativi americani per le cerimonie.
Questo genere di vacanze ha fatto sviluppare anche un mercato specifico per le prenotazioni: il portale Pitchup.com è per esempio l’unica piattaforma di instant booking specializzata in soggiorni in campeggi e villaggi turistici, glamour ma anche tradizionali. Sempre secondo Pitchup, gli italiani che scelgono di dormire in pod (case mobili) e tende di lusso sono il 4,6 per cento del totale; quelli che scelgono yurte e wigwam, il 2,8.