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 2019  luglio 16 Martedì calendario

La Monna Lisa egizia rivive in 3D

Bella era bella, molto. La tecnologia conferma quello che la leggenda ha tramandato da sempre: Nefertiti, la «Monna Lisa egizia», era davvero la sposa più graziosa. A fare rivivere la regina sono state le più moderne tecnologie di imaging 3D che, partendo dalla mappatura della sua (presunta) mummia, hanno ricostruito il volto della sposa del faraone Akhenaton. Non senza qualche polemica.
Il progetto, guidato da un team di scienziati dell’università di Bristol (Inghilterra), ha richiesto un notevole impegno, burocratico, ma non solo. Prima sono stati chiesti i permessi al ministero delle Antichità egiziano e al Museo egizio del Cairo per rimuovere la custodia protettiva della mummia. Poi gli studiosi hanno dato inizio al suo esame e alla mappatura digitale dei tratti.
LE POLEMICHE 
Partendo dalla mappatura, la paleo-artista Elisabeth Daynes ha ricostruito il volto in 3D della regina: un processo meticoloso che ha richiesto circa 500 ore di lavoro. Infine, i designer dell’atelier Dior hanno completato il lavoro progettando per Nefertiti gioielli fatti a mano, partendo delle illustrazioni geroglifiche che la ritraggono.
Il risultato è stupefacente, ma non sono mancate le polemiche: l’imaging 3 D infatti ha riprodotto perfettamente la struttura facciale della mummia, ma non l’incarnato e il colore degli occhi, affidati all’interpretazione dell’artista. Alcuni hanno così criticato la scelta di riprodurre Nefertiti con la pelle così chiara.
IL MISTERO
Sulla potentissima consorte di Akhenaton pesa inoltre il grande giallo della sua mummia. Rinvenuta nel 1898 nella stanza segreta della tomba di Amenofi II, nella Valle dei re, a Tebe, per anni è rimasta senza attribuzione. Fino a quando nel 2003 un’archeologa dell’università di York affermò che apparteneva a Nefertiti. Lo confermerebbero le tecniche di mummificazioni compatibili con il periodo con cui lei visse, le perline ritrovate, simili ai gioielli che indossava, e la parrucca. La notizia ha però suscitato mille polemiche: la giovane età della mummia infatti non sembra essere compatibile con quella della regina, che morì a più di 30 anni. Una recente tomografia computerizzata e l’analisi del Dna hanno accertato che la mummia appartiene a una donna che fu sorella di Akhenaton e madre di Tutankhamon. Ma non è bastato a chiudere la questione: secondo alcuni studiosi infatti questo non esclude che possa essere Nefertiti, perché l’incesto era diffuso nella famiglia reale per preservare l’ascendenza, considerata divina. Non ci sono dubbi invece sull’autentica attribuzione del busto, uno dei tesori d’arte più famosi dell’Antico Egitto: scoperto nel 1912 a Tell el-Amarna dalla Compagnia tedesca dell’Africa Orientale (che in quel periodo gestiva attività commerciali e piantagioni nelle colonie), venne portato in Germania un anno più tardi, rimanendo fino a oggi una delle maggiori attrazioni del Museo egizio di Berlino (che dal 2009 è ospitato al Neues Museum).
LA PIÙ BELLA
Nefertiti è una delle figure femminili più misteriose del mondo antico. Il suo nome significa «la bella è giunta» ed è considerata una delle donne più affascinanti della storia: a renderla tanto popolare è la centralità che ha avuto nello scenario politico e religioso dell’Antico Egitto.
Prima di lei le mogli dei faraoni erano sempre rimaste nell’ombra, Nefertiti al contrario appare spesso in pubblico accanto al marito Akhenaton perché considerata una vera e propria divinità. Nefertiti diventa regina alla morte di Amenhotep III: a lui succede il figlio – Akhenaton – che ascende al trono con il nome di Amenhotep IV. Il passaggio di testimone segna l’inizio di una rivoluzione senza precedenti: i difficili rapporti con il clero portano Amenhotep IV a fondare una nuova religione e il tradizionale culto del dio Amon, che nel pantheon dell’Antico Egitto rappresentava il dio supremo, viene abbandonato. Al suo posto subentra Aton, il dio sole.
La svolta radicale segna una rottura netta con il passato e Akhenaton si proclama ufficialmente figlio di Aton, ponendo al suo fianco Nefertiti. Per la prima volta nella storia egizia re e regina incarnano la divinità in Terra.
Nefertiti scomparirà prematuramente e in circostanze misteriose, situazione che ha sicuramente contribuito ad accrescerne il fascino e il mito. Nel 2017 gli archeologi pensavano di aver scoperto che dietro la tomba di Tutankhamon nella Valle dei re c’era una camera nascosta e pensavano fosse la tomba della regina Nefertiti. Se così fosse stato sarebbe stata la scoperta archeologica più importante del XXI secolo. Oltre che una storia meravigliosa in grado di avvalorare la leggenda. Purtroppo le ultime ricerche geofisiche hanno smentito tutto, compresa la presenza di una stanza segreta. Resta quindi intatto il mistero sulla più bella d’Egitto.