Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2019  luglio 16 Martedì calendario

L’Italia sa muoversi in sincro

L’Italia sa muoversi in sincrono. Sorprendente visto quanto dalle nostre parti ognuno ci tenga a mostrare la propria unicità facendo quello che crede, ma ci sono due argenti a provare che la sintonia sta, anche, nel nostro Dna. Non è facile muoversi insieme, per salire sul podio mondiale la squadra azzurra si prepara con allenamenti devastanti, ma degli stage di intesa sarebbero utili in molti settori. Si può andare a lezione dal nostro sincro, a medaglia con il duo misto e con la squadra nell’ highlight, altra aggiunta di un programma in trasformazione che a questo punto bisognerebbe smaltire un po’.

Proteste azzurre
Giorgio Minisini e Manila Flamini sono impeccabili in ogni movimento della routine, devono cedere l’oro vinto nel 2017 e non ne sono affatto convinti. Alla Russia mancava solo questo titolo e ora sono i padroni di tutto. I ragazzi protestano per i voti troppo alti dati ai rivali «per stroncare ogni possibilità di farci avvicinare», anche se pure loro rimediano il miglior punteggio in carriera: 92.0749 punti contro i nostri 90.8511. Si discute sul divario, non sulla coerenza della coppia che ha vinto 5 medaglie in tre mondiali e ha ancora una gara qui, l’ultima in coppia. Flamini si ferma e Minisini dovrà trovare un’altra partner e rimontare l’affinità costruita fino alla perfezione: «Ci siamo sempre trovati e muoversi all’unisono è diventato naturale». Pensare che fuori dalla piscina non vanno d’accordo su nulla: lei parla a raffica, lui medita ogni frase, lei tifa Roma, lui Milan, lei adora la pasta all’amatriciana, lui la carbonara. Generazioni diverse, lei ha 31 anni è sposata e vuole diventare mamma, lui ha 23 anni e si è da poco fidanzato con la collega Enrica Piccoli. Però ogni differenza viene annullata nel bene comune.

Spettacolo più evidente
Vale anche per la squadra protagonista dell’Highlight, una prova che punta a rendere lo spettacolo più evidente, a coinvolgere il pubblico: quattro elementi per provare forza e unicità, soprattutto, fusione e non la si trova per caso. Esiste l’orecchio assoluto, la capacità di entrare nella musica e contarla, ma è solo una predisposizione. Come spiega Rossella Pibiri, tecnico federale e dell’Aurelia: «La sintonia si allena eccome. Se una coreografia ha 20 elementi viene scomposta in altrettanti pezzi e si montano uno per volta poi lo si lega al successivo e così via. Si ripete senza musica, con il metronomo e i conteggi e poi si dà un comando per provare singoli elementi pescati a caso dalla routine». 

«Stessi pensieri»
A un numero gridato da bordo vasca segue una reazione contemporanea del gruppo. E lo si fa per ore, giorni, mesi «perché il fuori sincrono è l’errore che vedono tutti e a volte dipende dalla definizione del movimento che quindi va pulito e direzionato al millimetro per essere uguale». È faticoso, ma dà soddisfazione, l’argento highlight è una conquista anche per Linda Cerruti, 8 prove, 15 gare in acqua tra preliminari e finali e mai stanca di avere qualcuno con cui sintonizzarsi: «Ci siamo abituate a pensare come fossimo una sola testa con 20 gambe, stessi obiettivi e stessi pensieri».