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 2019  luglio 13 Sabato calendario

L’animatore italiano del nuovo Re Leone

Il piccolo Simba, con il suo passo felpato, sembra quasi uscire dallo schermo, nel Re Leone live action (il 21 agosto l’uscita in Italia), che ci presenta i personaggi del film del 1994 in una nuova veste. E dietro alla realizzazione dell’atteso lungometraggio targato Disney c’è anche una mano italiana: quella dello storyboarder Angelo Libutti.
Nato a San Giovanni Rotondo 47 anni fa, infanzia tra Reggio Calabria e Roma, un talento nel disegno rivelatosi precocemente, Angelo nel ’97 decide di approfondire oltreoceano – prima in Canada, poi negli Usa – lo studio dell’animazione e mettere a frutto la sua passione. Una serie di lavori con le più importanti produzioni, per successi come Alvin Superstar, Tarzan 2, Kung Fu Panda 2, Piccolo grande eroe, Il magico mondo di Oz, Wonder Park,passando dall’animazione alla creazione degli storyboard. Come nel caso del Re Leone live action: una grande esperienza, un impegno notevole nel cercare di rendere realistici i personaggi. Il film si inserisce nella linea della ripresa di storie di successo, che si mantiene fedele a ciò che gli spettatori ricordano e, nello stesso tempo, innova, con protagonisti resi quasi vivi attraverso l’animazione computerizzata; tutto appare, appunto, più “live”, come avviene oggi con il realismo grafico dei videogiochi, tendenza che conquista sempre più i ragazzi. Una linea tracciata già dalla versione del 2016 de Il libro della giungla, sempre diretta da Jon Favreau.
Per riprodurre, dunque, i movimenti e i dettagli nella maniera più reale – dovendo passare, come spiega Libutti, da un 2D con ampia flessibilità delle figure alla tridimensionalità – il giovane artista è volato in Africa, per osservare da vicino gli animali, studiando ogni particolare. «Per esempio», ci spiega, «abbiamo fatto ricerche su quanto si può allungare la lingua di un facocero, per vedere se fosse possibile mantenere uno dei giochi del film», per il personaggio di Pumba; o ancora, lo studio per rendere distinguibili dall’occhio umano i leoni, senza creare criniere o manti di colore troppo diverso. L’innovazione ha riguardato anche le inquadrature, «con il vantaggio di avere flessibilità di camera e linguaggio visivo cinematografico che un film 2D non ha».
Un lavoro «fantastico, un sogno che si è avverato», sottolinea Libutti. «Ho un ricordo vivido dell’estate in cui il primo Re Leone è uscito: molti miei coetanei andavano al mare, io guardavo frame by frame il film, storyboarding tutto il film, learning from the masters», racconta, alternando l’italiano all’inglese. «Quando mi sono trovato a dover essere io a fare gli storyboard per il nuovo Re Leone, ho vissuto una marea di emozioni: gioia, incredulità, sorpresa, paura di non essere all’altezza, di dover modificare ciò che era stato fatto e doverlo migliorare. È stato duro, ma poi ho capito che con il primoRe Leone c’erano tantissime limitazioni, dato, come dicevo, che era un cartone 2D che non offriva la possibilità di muoversi con la telecamera o di usare differenti tipi di lenti. Ora che è un film tridimensionale e con software super avanzati, il cielo è il limite, the sky is the limit. Quindi, mi sono fatto coraggio e ho iniziato a mettermi il cappello dello storyboard artist e scrivere idee, dialoghi, disegnare inquadrature più scenografiche e incapsulare tutto ciò che ho imparato in questi oltre 20 anni di filmmaking». «Ho lavorato in quasi tutte le scene scelte poi per il trailer, sono stato fortunato ad avere quelle più caratterizzanti del film», aggiunge, svelando anche quale personaggio è rimasto nel suo cuore: «Il piccolo Simba è quello che ho amato di più». Nessuna difficoltà in particolare, nel corso del lavoro: «Eccezion fatta per quella emotiva, tutto il resto è stato facile, lo è sempre quando lavori con persone professionali che sanno quello che fanno e che rispettano il tuo ruolo».
«Cerco sempre di rimanere con i piedi per terra», conclude, «e ricordare da dove sono venuto e quanto mi sono costati i sacrifici che ho dovuto affrontare per realizzare tutto questo. Quindi, gioisco di ogni successo con gli stessi occhi di quel bambino che sognava». E che continua a sognare: dopo il Re Leoneha infatti collaborato con la Marvel, mentre attualmente sta ultimando un film di animazione in cui ricopre il ruolo di regista e co-writer.