Corriere della Sera, 13 luglio 2019
Parla il cantante delle Vibrazioni tradito
«Quando mia moglie mi ha confessato di avermi tradito con Scamarcio, mi ha devastato. Riccardo è stato il mio testimone di nozze, un amico, un fratello. Mi sono sentito pugnalato ovunque». Francesco Sarcina tira il fiato come se avesse parlato in apnea. Pausa. «Vabbè, le sofferenze sono materiale buono per scrivere canzoni». Il leader delle Vibrazioni, l’autore di successi come «Vieni da me», prova anche a scherzare, ma volentieri si sarebbe risparmiato questo dolore. A Clizia Incorvaia, sposata il 5 giugno 2015, aveva dedicato l’album da solista Femmina. «Femmina perché era incinta di Nina. Ancora mi commuovo vedendo le sue foto col pancione», dice. Pochi giorni fa, la moglie ha annunciato su Instagram la fine dell’amore, poi, il settimanale Oggi ha scritto che è stata lei a lasciarlo, per via dell’attore.
Francesco, cos’è successo?
«Qualcosa che speravo rimanesse privato. Odio chi parla dei cavoli propri, però la notizia è uscita e ha destabilizzato tanti che mi vogliono bene, perciò mi sento di dover chiarire, ora e poi mai più. L’episodio con Riccardo risale a mesi fa, è isolato ed è stata lei a confessarmelo. Fine. Clizia resta la donna che mi ha dato una figlia meravigliosa e che ho profondamente amato, la donna che ho deciso di sposare con una cerimonia all’americana da pazzi, perché il mio era un amore pazzesco».
Quindi, i due non stanno insieme?
«Non che io sappia. Hanno avuto il loro momento, poi che ne so. A me interessa solo pensare ai figli: a Nina, e al primo, Tobia, che ha 12 anni. Voglio dedicarmi a loro e al lavoro. Mi sono sempre fatto un mazzo così per lavorare in situazioni difficili: per dieci anni, da figlio unico, sono stato vicino a mio padre paralizzato per un ictus. Non mi farò abbattere adesso».
A novembre, sua moglie aveva annunciato su Instagram una crisi di coppia. A febbraio, aveva postato la foto della riconciliazione: vi eravate tatuati due cuori gemelli. Dove si colloca Scamarcio in questa cronistoria?
«Una o due settimane dopo la crisi di novembre. Però, lei me l’ha confessato a Pasqua. Nel mezzo, avevo provato a ricucire. Per me, ricostruire la famiglia era un atto di fede. Quel tatuaggio è il ricordo del lavoro fatto per riconquistarla: ho fatto di tutto, andando dall’analista, cambiando».
Cambiando che cosa?
«Capisco che può dare fastidio vivere con un artista che è sempre in giro, fa concerti e riceve tante attenzioni. Lei ne soffriva e ho cercato di mettermi nei panni di chi ha questa debolezza».
Come e perché arriva la confessione?
«Io ho una sensibilità acutissima: sentivo che mi nascondeva qualcosa. Le dicevo: tiralo fuori, ricominciamo da capo, consapevoli».
E ha offerto il petto alla pugnalata.
«Eravamo in macchina. Giuro, ho vomitato. Sono sceso e ho iniziato a disperarmi peggio di quando ho perso mio padre. Papà era malato, me l’aspettavo. Ma questa non potevo aspettarmela. Ho rivisto i momenti in cui, con Riccardo, mangiavamo insieme con le rispettive compagne. È stato un trauma che sto curando e ora la pubblicità ha riaperto la ferita».
Sua moglie come si è giustificata?
«Non so dirlo. Ci eravamo lasciati. Che cambia se l’ha cercato lei, se covava un desiderio o se l’ha fatto per farmi male? Il punto è che non puoi tradirmi con mio fratello. Sono cose che, in un attimo, ti fanno cadere il senso di amore, di amicizia. Il cuore ti si pietrifica».
Ne ha parlato con Riccardo?
«No, e lui neanche mi ha più cercato».
Mi risulta che le abbia mandato messaggi di scuse, sostenendo di essere stato sedotto e comunque di non essere andato a letto con sua moglie.
«Ha mandato un vocale quando gli ho scritto “ma che schifo devo venire a sapere”. Però, se provi a parlarmi la sera stessa, come puoi aspettarti che voglia ascoltarti? Di sicuro, dopo, non dovevo cercarlo io. Poi, la verità la sanno loro due e la casa dove si sono visti».
Sceso dall’auto, è lei che dice basta?
«Al momento, sì. Però io sono un cretino così innamorato che poi ho cercato di perdonarla e darle delle ragioni. Dopodiché, mi sono reso conto che non mi sarei comportato come loro. Riccardo è il mio migliore amico da 15 anni, abbiamo giurato fedeltà davanti a Dio e a lui».
Se lui le dimostrasse che non è accaduto l’irreparabile, lo perdonerebbe?
«Non lo so. Se mi uccidi, è difficile che cambio idea».
L’annuncio di Clizia su Instagram era concordato?
«Si figuri. È lei che ama il gossip. Io penso che, prima di muoversi, bisognerebbe pensare che i bimbi leggono, sentono, vengono a sapere. Ma lei fa l’influencer, ha un altro modo, che mi sono sforzato di capire, al punto che l’avevo accompagnata a Pechino Express».
In questi mesi di dolore, ha scritto?
«Canzoni abbastanza trucide su quando non puoi fare a meno di una persona. Per fortuna, ora, sono in tour con amici amorevoli. La notte fatico ancora a dormire. Poi mi dico che nell’universo, in un modo o nell’altro, è tutto già a posto».