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 2019  aprile 22 Lunedì calendario

E se ci fosse una super eruzione?

Nel 1815 il vulcano Tambora in Indonesia scagliò più di 100 chilometri cubi di materiale nella stratosfera ad altezze di oltre 40 chilometri, provocando quello che in Europa fu definito «l’anno senza estate». Le ceneri e i gas dispersi nell’emisfero settentrionale modificarono le condizioni climatiche, causando carestie, migrazioni di massa e decine di migliaia di vittime. E se un’eruzione simile o più intensa si verificasse oggi, le nostre società globalizzate sarebbero in grado di fronteggiarla?
Secondo due scienziati italiani dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Paolo Papale e Warner Marzocchi, non lo sarebbero affatto e correrebbero enormi rischi.
In un articolo su «Science», i due studiosi calcolano la probabilità di occorrenza di eruzioni vulcaniche su tutto il pianeta, per finestre temporali e e intensità eruttive. Inoltre, comparano le probabilità con quelle di altri eventi molto pericolosi (la fusione del nucleo di un reattore nucleare, l’impatto di meteoriti sulla Terra o il verificarsi di incidenti aerei fatali), arrivando a mostrare che le eruzioni vulcaniche con alto indice di esplosività hanno maggiore probabilità di verificarsi rispetto agli altri eventi.
Se si aggiunge che una super-eruzione è molto più devastante a scala globale della fusione di un reattore nucleare e che a tutt’oggi non esiste un valido modello per valutarne il rischio, è evidente come il pericolo sia sottostimato. Nel nostro mondo interconnesso i suoi effetti su clima, ambiente, comunicazioni e economia potrebbero minare gli equilibri politici, la convivenza tra i popoli e la nostra stessa sopravvivenza sul pianeta.