Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2019  marzo 24 Domenica calendario

Jacobin, la rivista marxista di successo

Solo cinque anni fa Bhaskar Sunkara non aveva un ufficio e anche se il «New York Times» si era già occupato di lui, la sua creatura, «Jacobin», un trimestrale marxista dalle idee antiche e dalla grafica modernissima, vendeva a stento 5 mila copie; oggi le copie sono 42 mila e il sito attrae un milione di visitatori unici al mese. «Il boom degli abbonamenti è avvenuto subito prima e subito dopo le presidenziali 2016 – racconta a “la Lettura” Sunkara, classe 1989, figlio di immigrati da Trinidad, direttore di “Jacobin” —. Siamo passati da 15 mila a 30 mila copie in pochi mesi». «Certo è stato Bernie Sanders – spiega – a sdoganare il termine socialista. Ma hanno contato molto Occupy Wall Street e Black Lives Matter, perché hanno ridato vita ai movimenti sociali e rimesso la protesta nell’orizzonte dei più giovani». Con la sua rivista, e l’universo che vi ha creato attorno tra conferenze, podcast e merchandising (e ci sono anche progetti gemelli all’estero, tra cui un «Jacobin» italiano), Sunkara vuole far circolare «idee che siano per la sinistra liberal quello che il populismo di destra alla Bannon è per i conservatori». Parla di «buttare giù i partiti, riorganizzare i sindacati, ricostruire una politica di sinistra basata sulla classe». Ma anche se Sanders non è più solo, Sunkara dice che «non basta imboccare la strada breve che porta a vincere le elezioni: quando il Pci era al 34% aveva un apparato in grado di mobilitare le persone. Quando Podemos prende il 20 o la Linke il 10 è solo un fenomeno elettorale. Invece bisogna costruire il potere sociale per vincere le riforme».