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 2019  gennaio 27 Domenica calendario

Lorenzo Musetti, il nuovo talento del tennis italiano

Ha cominciato nello scantinato della nonna e ora punta in alto, molto in alto. Il tennis può essere questione di millimetri. E mezzo millimetro, non di più, ha per un attimo privato Lorenzo Musetti, 16 anni di Carrara, di una gioia che gli è rimasta dentro. Giocava il tie break del terzo set della finale degli Australian Open junior contro lo statunitense Emilio Nava. Aveva già fallito un primo match point sul 9-8 ed era avanti 10-9. Il palcoscenico era da brividi: la Rod Laver Arena. In un momento di lucida follia ha deciso di forzare la seconda di servizio: violentissima e centrale. Sembrava fatta, ma Hawk Eye ha detto no: la palla era uscita di un nulla. Lorenzo poteva crollare e invece la finale l’ha fatta sua al quarto match point: 4-6 6-2 7-6 (12). Un tie break da impazzire. Giocava da favorito (prima testa di serie) e questo spesso non è un vantaggio. Il suo tennis aggressivo ha bisogno di tranquillità per esprimersi senza perdere quella fantasia che gli è valso il punto più bello del torneo, un tweener da urlo messo a segno nei quarti e diventato virale. «Dopo la finale persa agli US Open lo scorso settembre e arrivata un po’ a sorpresa – dice – c’erano tante aspettative. È un’emozione fortissima, una grande soddisfazione che dedico alla mia famiglia, al mio staff e alla federazione che mi sta aiutando sia economicamente che negli allenamenti al centro tecnico di Tirrenia».
IL FUTURO È SUO
A premiarlo è stato Lendl. Poi ha incrociato Djokovic, che aveva visto la finale in tv e si è complimentato con lui: «Mi ha detto che avevo vinto grazie a una grande forza mentale», racconta. Un ex n.1 e l’attuale n.1: chissà che non sia beneaugurante. Musetti è il primo italiano a conquistare il titolo a Melbourne, il quinto in un Major junior dopo Barazzutti, Nargiso, Gaudenzi e Quinzi. Allevato e cresciuto nell’ambito dei programmi federali, delle sue qualità forgiate dal coach Simone Tartarini al Circolo Tennis Spezia si parla da anni. Perché tutti quelli che lo hanno visto giocare sono concordi: ha un talento naturale (splendido stilisticamente il rovescio a una mano) che potrebbe portarlo molto lontano grazie a un timing sulla palla fuori dal comune. Non a caso ripete sempre: «Ho uno e un solo idolo, Federer». E negli ultimi mesi ha aggiunto qualche chiletto di muscoli che non fanno male. I risultati da junior vanno presi nella giusta considerazione, ma il percorso di Musetti è importante soprattutto perché accompagnato dalla precocità. Lorenzo è ancora molto giovane (compirà 17 anni a marzo), in anticipo rispetto al limite massimo di età di 18 e ha già mostrato di avere un tennis di qualità. E una mentalità da professionista: «Ora mi godo il momento, è un sogno che si è avverato. Ma questo è un punto di partenza», sottolinea. Parole sante.