ItaliaOggi, 16 novembre 2018
Diritto & Rovescio
Il pm Antonio Di Matteo che da 25 anni lotta contra Cosa nostra è uno dei massimi conoscitori del fenomeno mafioso. Attualmente è sostituto procuratore alla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo. Nell’intervista pubblicata dal Corriere della Sera, e redatta da Dacia Maraini, la scrittrice gli chiede come mai sia possibile che il superboss mafioso Matteo Messina Denaro, 56 anni, sia latitante da 25 anni. Di Matteo risponde dicendo: «In effetti è scandaloso che da 25 anni si protragga la sua latitanza. Spero solo che questo lungo buco nero non sia frutto di ricatti e condizionamenti che Messina Denaro può essere in grado di esercitare nei confronti di ambienti deviati dello Stato». Se questa affermazione fosse stata fatta da un semplice cittadino o anche da un parlamentare forte solo della sua parola, essa potrebbe essere accettata. Ma a uno che ha mezzi imponenti e risorse illimitate per poter arrestare Messina Denaro e non c’è ancora riuscito, non è consentito insinuare. Deve domandarsi come mai la Direzione antimafia non sia ancora riuscita ad arrestare il superboss. E se c’è qualcuno che la ostacola, Di Matteo ha i mezzi per farlo arrestare. Lo faccia.