ItaliaOggi, 15 novembre 2018
Diritto & Rovescio
La libertà di stampa si tutela impedendo che i giornalisti vengano intimiditi da querele temerarie che sono fatte solo per gettare il fumo negli occhi, dando la sensazione che il querelante abbia molti argomenti dalla sua. Spesso poi le querele sono accompagnate anche da colossali richieste di risarcimenti che, visto che non si sa mai come finiscono le cause, possono gettare nel panico un’intera redazione. Basti pensare che, secondo dati del ministero della Giustizia, il 90% delle querele per diffamazione è archiviato prima del dibattimento. Primo De Nicola, senatore M5s, ha presentato un proposta di legge che prevede che, in caso di soccombenza, il querelante temerario debba pagare, oltre alle spese processuali, anche un somma che corrisponda alla metà dell’importo chiesto alla controparte. Oggi intimorire costa zero. Domani sarebbe più difficile. Come mai una proposta così fisiologia contro gli abusi di un diritto ha dovuto attendere che i pentastellati andassero al potere per vedere la luce?