ItaliaOggi, 21 settembre 2018
Diritto & Rovescio
Un magistrato francese vuole sottoporre a perizia psichiatrica Marine Le Pen, la segretaria nazionale del Rassemblement National, che è il primo partito politico francese. La decisione è conseguente a una vicenda che risale al 16 dicembre 2015. Dal che, tanto per cominciare, si desume che anche in Francia la magistratura cammina, non con i piedi di piombo, ma con i piedi piombati. Marine Le Pen aveva postato su Twitter alcune foto relative a esecuzioni capitali compiute dagli islamisti dell’Isis. Quelle foto erano in risposta (sicuramente polemica ma non certamente immotivata) al giornalista Jean-Jacqes Bourdin che aveva accusato il Front National (allora il partito della Le Pen era denominato così) di essere come l’Isis. La Le Pen ha commentato l’intendimento del magistrato francese (che forse, dico forse, meriterebbe anche lui una perizia psichiatrica) dicendo che «il governo deve proteggere la libertà di opposizione perché è l’opposizione che permette di distinguere un regime totalitario da un regime democratico». Sembrano, pardon, parole di Norberto Bobbio.