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 2018  settembre 19 Mercoledì calendario

La rabbia si placa spaccando tutto. Il fenomeno delle anger (rooms

Un’emozione umana l’ira, terribilmente normale, che tuttavia, se non ben gestita e incanalata, può sfociare in una rabbia violenta. Con un impatto devastante sia sulla salute (emicrania, dolore cronico, pressione alta), che sulle relazioni. Gli psicologi consigliano di sublimarla nello sport o in qualsiasi altra attività fisica tipo una passeggiata a passo veloce. Anche quando ci si sente investiti da un’insopprimibile voglia di prendere un bastone in mano e spaccare tutto. Il placarsi, per molti, è un esercizio molto complesso. Difficile anche solo da ipotizzare. Dal momento che dovrebbe essere imparato come si impara ad andare in bicicletta. Per questo è stato pensato di calmierare l’aggressività trovando dei luoghi adatti dove farla sfogare: delle stanze dove, realmente, è possibile spaccare tutto. Dal bicchiere, al piatto, alla sedia al computer. Si chiamano anger (o rage) rooms, stanze della rabbia. Si stanno diffondendo anche in Italia, soprattutto al Nord. L’ultima è stata aperta a Legnano. Chi le ha provate assicura che funzionano. E anche bene.
L’idea è quella di chiudersi in una camera insonorizzata, arredata con oggetti da fracassare a piacimento, tirandoli contro il muro o spaccandoli con un piede di porco, una mazza da baseball o da golf. C’è anche chi si porta da casa mobili, televisore o magari il servizio di piatti regalato dalla suocera. E per i più arrabbiati ci sono addirittura le rage rooms dotate di martello pneumatico per demolire tutto, ma proprio tutto. In dotazione, casco, tuta, occhiali protettivi e piede di porco. Un gioco ovviamente a pagamento. Si può andare da soli o in due. Iprezzi cambiano secondo quanti oggetti cosiddetti generici si desiderano (bicchieri, bottiglie, piatti), medie dimensioni( vaso, sedie, pensili) ed elettrodomestici (stampante, lettore cd, frigorifero). Il listo, secondo le richieste, va dai trenta agli ottantacinque euro (www.angergames.net).

GIAPPONE
Le stanze della rabbia nascono in Giappone, dove il signor Katsuya Hara ha aperto a Tokyo, nel quartiere di Akihabara The Venting Place, una sorta di gioco per impiegati frustrati. La smashing therapy è in seguito approdata negli Stati Uniti, in Canada, in India, in Europa, in Russia. Ma funziona davvero? Conviene spendere quei soldi per questa insolita terapia anti-aggressività? Nell’immediato, almeno a sentire chi lo ha provato, parrebbe di si. I gestori della anger room di Legnano parlano di «15 minuti di trattamento rivitalizzante a 180 battiti al minuto». Ma si tratta di una sensazione si sollievo e di benessere temporaneo. Secondo gli psichiatri infatti, usare l’aggressività per alleviare lo stress finisce col rendere le persone sempre più arrabbiate.
«Dopo l’iniziale sensazione di scarico e apparente sollievo – spiega Giulia Maffioli vice presidente dell’Associazione nazionale psicologi e psicoterapeuti – tutto rischia di tornare come prima. La cosiddetta rabbia ha sicuramente dei motivi scatenanti e questi devono essere ricercati per non ricadere sempre nello stesso stato d’animo. Per alcuni può essere un gioco divertente ma il pericolo dietro l’angolo è quello di comportarsi allo stesso modo anche in altre condizioni. Fuori dalla stanza dedicata. Il malessere, dopo aver spaccato tutto, sembra indietreggiare, in realtà rischia solo di essere accantonato come la polvere sotto il tappeto. Per provare di nuovo quella sensazione di benessere, inoltre, si rischia di dover giocare al rialzo. Di voler spaccare sempre più oggetti».

IL PERICOLO
Si parla di dipendenza distruttiva. La violenza può generare ancora più rabbia. Impulso difficile da controllare perché da un punto di vista evolutivo ha consentito all’uomo di proteggersi da aggressioni e pericoli di vario genere. Ma l’essere cronicamente aggressivo è sostenuto dal fuoco lento del cortisolo e se non si interrompe il circolo vizioso dell’ostilità, gli scatti d’ira rischiano di diventare di volta in volta più violenti. Gli psicologi consigliano dunque di affrontare la rabbia scaricandola attraverso strategie pacifiche.