Libero, 17 settembre 2018
Pupi Avanti: «Ho solo un tabù, non spoglio le attrici»
Pupi Avati, stupisce ancora una volta. Il protagonista del suo nuovo film in uscita per gennaio è Il Signor Diavolo, scritto dallo stesso Avati, dal fratello Antonio e dal figlio di Pupi Tommaso e prodotto da DueA Film con Rai Cinema. Il grande regista bolognese assicura che con questo ritorno alle origini del suo modo di fare cinema riuscirà a spaventare il pubblico creando una tensione diabolica assoluta. Tratto dal suo ultimo libro pubblicato da Guanda con identico titolo, il film è stato girato tra Roma e Rovigo e annovera oltre al protagonista Gabriele Lo Giudice, gli attori storici del cinema di Avati: Lino Capolicchio, Gianni Cavina, Alessandro Haber e Massimo Bonetti.Maestro, quale è la novità di questa pellicola?
«Ho voluto concedermi un ritorno al passato, così come mi capita ormai per tante cose. Per una vita non ho mangiato ad esempio gelati, che adoravo da piccolo: adesso ho ripreso a farlo con gusto. Questo film è per certi versi aderente alla narrazione, mi consente di fare un tuffo nell’infanzia, dominata dal ‘per sempre’ e ignara degli inevitabili mutamenti che infligge il passare del tempo. Allora mi rannicchiavo sotto le coperte e mi godevo il senso di terrore creato dai racconti notturni delle zie a Sasso Marconi, dove eravamo sfollati per la guerra. Spero di trasferire con Il Signor Diavolo quella inconscia paura dettata da ancestrali credenze, con la lotta tra bene e male, tra Satana e Dio, che nonostante la nostra realtà super tecnologica sono dure a morire».
La scelta cade sempre sulla rosa di attori storici del cinema di Pupi Avati.
«Sì, è decisamente bello vedere tanti amici diventati famosi in ruoli da protagonisti da giovani, impegnarsi adesso in parti non di primo piano. Eppure sono sempre proprio loro a conferire al film quella peculiare atmosfera che fa dei miei film, capitoli diversi ma coerenti di un ormai lungo discorso narrativo».
In questo film aleggia la paura. È un horror all’italiana o si possono ravvisare atmosfere vicine a Hitchcock o Tarantino?
«Tutti i miei film, dall’Arcano Incantatore alla Casa dalle Finestre che Ridono, seguono il filone delle fiabe antiche, legate a suggestioni della mia infanzia, a miei sogni che in certi casi si sono tradotti in incubi. Perciò credo che questo mio genere cinematografico non possa avere niente in comune con quello di nessun altro».
Ha mai pensato di associare sesso a terrore?
«Mai. Ho pudore nel considerare la questione. E per me una donna, che credo sia la cosa più bella creata da Dio, si nutre e vive della mia idealizzazione romantica. Il sesso è per me un atto sacro e come tale non mi salterebbe mai in mente di farne merce da offrire in pasto al pubblico».
Quale è in assoluto l’attrice più sexy che ricorda di aver avuto per interprete?
«Tutte le mie attrici possiedono una cifra più o meno alta di sensualità, anche se calma e talvolta sotto traccia. Non ci sono nel mio cinema esposizioni o esplosioni di forme, eppure interpreti come Vanessa Incontrada, Francesca Neri o la stessa Sharon Stone emanano un fascino irresistibile».
Vogliamo tastare il polso al cinema di oggi?
«Ci sono tanti nuovi talenti, poco conosciuti e molto interessanti. Purtroppo difficilmente il cinema odierno bada alla qualità ed è influenzato parecchio dalla televisione che detta e segue i gusti di massa. Spesso questo equivale a una caduta verticale in termini di qualità e di eleganza».
Una incursione sui suoi gusti personali. La sua squadra del cuore è sempre il Bologna’ Che ne pensa di Salvini?
«Per la verità sono milanista. Comunque il mio modo di intendere il calcio è piuttosto atipico e in famiglia non riesco a farmi prendere troppo in considerazione a riguardo. Salvini’ Un uomo dal fiuto straordinario che ha capito con grande intuizione quali sono i desiderata della gente in questo momento. Spero solo che non si snaturi: la mia esperienza di quasi ottantenne mi dice che invariabilmente il potere cambia le persone, anche le migliori. E le ubriacature da eccessivo successo sono sempre dietro l’angolo».
E adesso cosa ci dobbiamo aspettare dal futuro di Pupi Avati?
«La mia scommessa con questo mio nuovo film è paragonabile al giocatore d’azzardo che mette a repentaglio tutti i suoi soldi in un colpo solo. Io personalmente ci credo: solo contro il banco sono certo di fare un colpo perfetto, da Regalo di Natale...».