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 2018  settembre 15 Sabato calendario

Elio: «Tabarro o frac, ecco qual è il solo abbigliamento degno di salire su un tappeto rosso»

La capsule collection ispirata alle eroine del bel canto, Elio e la top model Bianca Balti coppia glamour sul tappeto rosso della Mostra del Cinema di Venezia. Il Progetto Ovs Arts of Italy, però, va anche oltre. Vuole che il dialogo tra classico e contemporaneo porti frutti duraturi nel patrimonio artistico italiano e per aiutare la «maturazione» in questa edizione dedicata alla musica sosterrà i giovani attraverso Amadeus Factory, il primo talent dedicato ai musicisti dei Conservatori. Ideato da Biagio Scuderi e promosso da Amadeus, la principale rivista italiana d’informazione musicale, vedrà gareggiare gli studenti nelle categorie canto, pianoforte, jazz e musica da camera. 
E Elio, che ci fa? Sarà il tramite perfetto nel dialogo tra classico e contemporaneo, l’anello di congiunzione tra due mondi che non si escludono ma faticano a parlarsi. Ovs gli ha chiesto quindi di accompagnare i cinque cantanti ammessi nella realizzazione di un cd - con dieci celebri arie d’opera - che sarà distribuito con la rivista del febbraio 2019. I ragazzi riceveranno anche cinque borse di studio per partecipare a importanti corsi di perfezionamento post-diploma. Naturalmente, la serata finale del talent la condurrà lui. 
Da buon milanese, come ricorda la sua prima alla Scala?
«Alla Scala ho assistito a qualche spettacolo, ma non ho mai visto un’opera, per cui non ho grandi ricordi. Però ho avuto la fortuna di salire sul palco in due occasioni. È stato per me emozionante e commovente».
Quando le hanno proposto di andare sul red carpet di Venezia “intabarrato”, che ha pensato?
«Mi sembra l’unico abbigliamento possibile per un red carpet e mi meraviglio che altri non ci abbiano pensato. Bianca è d’accordo con me». 
Le piacciono i costumi dell’opera? Li preferisce filologicamente corretti o attualizzati?
«Mi piace il lavoro e l’attenzione che si dedica ai costumi delle opere. Preferisco i costumi originali, ma è giusto attualizzare se serve a coinvolgere maggiormente lo spettatore».
Che differenza c’è tra vestirsi e travestirsi?
«Nessuna».
Il suo ruolo ad Amadeus Factory: quale sarà di preciso?
«Preferisco non avere un ruolo preciso, cercherò di aiutare i ragazzi in vari modi».
Sarà più facile o difficile che da giudice di X Factor? E perché?
«Più facile, X Factor è molto impegnativo sotto tutti gli aspetti».
Crede che il talent sia un buon modo di instradare i giovani anche nella musica colta?
«Vorrei che fosse un modo per dimostrare ai giovani che la cultura serve a vivere».
So che lei è stato anche interprete di opere… quali e quando?
«Opere di compositori contemporanei: “Isabella” di Azio Corghi nel 1998 a Pesaro e “Il re nudo” di Luca Lombardi a Roma nel 2009. Quest’anno poi ho partecipato a un Barbiere di Siviglia al Festival della Valle d’Itria»
L’opera tradizionale, però, a molti giovani suona “polverosa”...
«Quando Rossini scrisse Il Barbiere di Siviglia aveva 24 anni e Mozart ne aveva 20 all’apice della sua vena creativa; ecco perché l’opera è giovane, ecco perché mi è subito piaciuto questo progetto di Ovs che vuole far capire ai giovani e al grande pubblico che l’opera, se polvere è, è polvere da sparo!». 
So che è diplomato in flauto, anche Umberto Eco lo praticava, una passione non comune vista anche la pessima pubblicità che gli è stata fatta nell’ora di musica alle elementari…
«Sono diplomato in flauto traverso. Il flauto dolce che si suona a scuola è per me il modo migliore per allontanare i bambini dalla musica...».
Siamo il paese dell’opera e di tanta musica, ma a scuola si continua a non studiarla. Secondo lei arriverà un governo che prenderà la questione sul serio?
«No, siamo un popolo di masochisti»