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 2018  settembre 13 Giovedì calendario

La questione della razza

aro Fausto, Luigi Cavalli-Sforza, recentemente scomparso, soleva affermare che «le razze non esistono». Ce lo ha ricordato dalle pagine di Libero Maurizio Stefanini, il quale ha poi narrato che suo figlio, di madre colombiana, si è fatto fare il test per le origini genetiche, trovandovi, fra l?altro, un 16,4% di origine centroamericana, 12% greco, 16,8% senegalese e perfino un 9,4% ebreo askenazita. Ma come avranno fatto a stabilire queste differenze genetiche, fra l?altro caratterizzanti, se le razze non esistono? Nessuno reclama di togliere la parola ?razza? dalla laudatissima formulazione della nostra Costituzione e tanto meno dalla Carta dei diritti dell’uomo, perché sarebbe un?idiozia ideologica. Avendo, per sorte della vita, insegnato zootecnia, arrivò il tempo in cui dovetti utilizzare un preambolo che avvisava che avremmo parlato di razze animali. Forgiate prima dalle condizioni ambientali e poi dal controllo dell?uomo, le razze erano riconoscibili dalla conformazione, ereditabile come le specifiche attitudini produttive che bisognava conoscere: «Per capirci», dicevo, «non mettereste dei Pigmei a giocare a pallacanestro, né dei Vatussi a fare sollevamento pesi. Come vedete sto parlando di razze umane che sono facilmente riconoscibili e vi prego di chiamare razzista solo chi sostiene che le razze umane non hanno pari diritti e dignità. Non date retta a chi vi dice che esiste solo una razza, la razza umana, perché esiste una sola specie, la specie Homo sapiens, a cui tutti apparteniamo anche se siamo fisicamente diversi». Terminavo con questa considerazione: «Lo so bene, a voi non piace la parola ?razza? e dovrei usare ?etnia? che, contestualmente, vuol dire la stessa cosa, ma è autorizzata da chi pensa di cambiare le cose cambiando le parole. Tuttavia, poiché vi rispetto, non voglio scendere a stupidi compromessi». Pur potendolo liberamente fare, nessuno studente, neppure fra i più ideologizzati, ha mai avuto da obiettare. E questa è stata una gran bella soddisfazione, perché dimostra che la stupidità non è obbligatoria. Alessandro Finzi – Cascina (Pisa) * * * La pretesa di cambiare la realtà dandole nomi diversi è una delle grandi imbecillità del nostro tempo, caro Alessandro, e cinque anni di Laura Boldrini alla presidenza della Camera ce lo hanno dimostrato. Per completezza, aggiungo che se sul tema delle razze umane si è arrivati a tanto è anche perché fascismo e nazismo hanno usato l?argomento in modo criminale. Non ho bisogno di dirlo a te: il tuo invito a chiamare razzista solo chi sostiene che le razze umane non hanno pari diritti e dignità è perfetto. Un saluto