Libero, 12 settembre 2018
Abiti, gite e balli: cresce la voglia di vivere nell’Ottocento
«Avete visto cos’è successo all’ultimo tea garden?» «Sì, c’erano alcuni cappellini da fare invidia!» «E per il ballo di sabato prossimo, cosa indosserete’». Queste non sono le battute di un dialogo tratto da uno dei romanzi di Jane Austen, o di qualche altro autore del periodo Regency o comunque ottocentesco. Si potrebbero ascoltare ancora oggi, tra uno svolazzare di crinoline e un fruscio di ventagli, se si decidesse di partecipare ad uno dei numerosi eventi che sono organizzati, in Italia e ancora di più all’estero, da una miriade di associazioni, gruppi, club, contraddistinti da un’unica, immensa passione: quella per un mondo che non c’è più, ma che si vuole ritrovare a tutti i costi, un mondo fatto di balli, tè in giardino, conversazioni nei parchi, pettegolezzi sussurrato a fior di labbra, passeggiate, riunioni letterarie. Tanto da far pensare che l’happy hour sia ormai roba vetusta e rozza. Basta con gli aperitivi e la musica assordante, ora appaiono molto più trendy e affascinanti le teiere, i dolci e i pasticcini, con il lieve sottofondo di romanze accompagnate da pianoforte e violino. Visioni nostalgiche e bizzarre? Paradossalmente, in un’epoca ipertecnologizzata e spoetizzante per antonomasia come la nostra, cresce invece il gusto, a volte l’ossessione, per un modo di vivere retrò.
Lo è per Valeria Valenziano, ideatrice e animatrice della pagina Facebook ‘Nel mondo di Jane Austen’, che conta migliaia di visitatori, mentre lo zoccolo duro di chi frequenta gli eventi conta numeri più ridotti. «Ho cominciato molto presto a leggere i romanzi di Jane (Austen, lei la chiama familiarmente per nome, n.d.r.) non sono più riuscita a lasciarla, non ne posso più fare a meno», spiega a Libero, «e appena posso vado in pellegrinaggio nei luoghi della sua vita, in Inghilterra. La riconosco come un’amica, qualcuno a cui rivolgersi anche nei momenti di sconforto e di solitudine. E amo i suoi tempi, il modo di vivere in cui sono immersi i suoi meravigliosi personaggi. Ho persino imparato a cucire abiti, borse, cappelli in puro stile Regency, che poi sfoggio ai nostri balli e incontri». Lei e il suo gruppo di fedelissimi hanno dato il via, qualche giorno fa, a Roma, nel parco dell’Appia Antica, alla nuova stagione di appuntamenti che riuniscono i seguaci del fashion stile Ottocento.
LE LOCATION
Si passeggia, dunque, si conversa, magari citando brani a memoria da libri e racconti, e poi, attraverso veri e propri stage, si imparano i balli d’epoca, si partecipa a gruppi di lettura, si viene invitati ai ‘mercoledì Regency’, ispirati alle serate dell’alta società britannica, che si incontrava nelle case più eleganti per giocare a carte, cenare e ballare, naturalmente, le cui descrizioni compaiono nei romanzi della Austen e non solo i suoi. Esistono corsi di sartoria ad hoc proprio per confezionare vestiti, cinture, borse, guanti e, naturalmente, i cappellini. Senza dimenticare i deliziosi parasole con fiocchi e pizzi. Si indossano, si noleggiato, si vendono, si scambiano. Le location preferite sono, com’è logico aspettarsi, ville storiche, palazzi nobiliari, parchi e giardini. Comprese le gite fuori porta, come quella organizzata per il 22 settembre prossimo a Civitavecchia, per evocare le scene e le atmosfere del romanzo Persuasione, di cui quest’anno ricorre il bicentenario della prima edizione, datata appunto 1818. Altro appuntamento da non perdere, per i janeite – termine coniato da Kipling per indicare gli appassionati della Austen e del suo periodo storico – sarà quello ad ottobre a Monza, con il titolo inequivocabile di ‘Sognando Pemberly’: il riferimento è alla meravigliosa tenuta di cui è padrone mister Darcy, l’irraggiungibile bel gentiluomo protagonista di Orgoglio e pregiudizio e sogno inarrivabile di generazioni di donne innamorate di lui. «È meraviglioso potersi immergere in quel mondo incantato, che rende del tutto trascurabile la realtà quotidiana contemporanea. E la cosa piace molto alle donne, ma anche agli uomini, coinvolgendo tutte le fasce d’età», ci spiega ancora la Valenziano, ricordando, d’altra parte, che uno dei siti più aggiornati e seguiti, jasit.it (Jane Austen Society of Italy), è a cura di uno studioso, Giuseppe Ierolli.
VIAGGIO NEL TEMPO
Un vero viaggio nel tempo, che sta facendo proseliti in numero sempre maggiore, è anche quello che propongono varie associazioni impegnate a rievocare, con una meticolosità che si applica dalla sala delle feste ai bottoni degli abiti, i balli d’epoca, in un arco temporale che va dalla fine del Settecento ai alla Belle Époque e ai primi del Novecento, passando dai minuetti ai valzer e alla polka, fino al più ‘moderno’ charleston. Valeria Guidotti ha ideato la pagina social ‘Period Drama’, dedicata ai film e serie tv di ambientazione storica. E ancora a Roma già cominciano i preparativi per il Gran Ballo Russo, giunto alla sua settima edizione. Si svolgerà nel prossimo gennaio, in uno dei palazzi storici del centro della capitale. Quello del gennaio scorso era dedicato ai Romanov, tra un gran sfoggio di pizzi, colbacchi, giubbe cariche di medaglie, al ritmo di valzer e quadriglie, fiumi di vodka e tartine di caviale, nell’illusione perfetta di trovarsi nella Russia, tragica e appassionante, di Dostoevskij e di Tolstoj.