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 2018  settembre 12 Mercoledì calendario

A caccia di fantasmi per Roma

Saranno le temperature miti che invitano a stare all’aperto fino a tardi o le nottate di fine estate che, affollate, fanno sentire più sicuri o soltanto la voglia di fare qualcosa di diverso, dando sfogo alla passione per i misteri, ma quando cala il buio i ghost hunters, cacciatori di fantasmi, passeggiano tra le strade di Roma, seguendo leggende e tradizioni nella speranza di incontrare qualche spettro. Gli indirizzi non mancano. Si comincia in piazza del Popolo, dove si dice vaghi il fantasma di Nerone: qui sarebbe stato sepolto dalle nutrici, che avrebbero poi segnato il luogo piantando un noce, secondo tradizione divenuto riferimento per raduni delle streghe. La pianta è stata poi fatta tagliare da Papa Pasquale II per sradicare tali credenze e, soprattutto, la paura. Nella stessa piazza, gli spettri dei carbonari Montanari e Targhini, che nel 1825, come ricorda una targa, vi furono decapitati. Poco distante, al Muro Torto, si aggirerebbero gli spettri di uomini di malaffare che qui venivano tumulati.
Attenzione a passeggiare al Pincio: lo spettro di Messalina si divertirebbe a far girare la testa ai viandanti, facendosi seguire nel verde come si dice facesse con i suoi amanti, per poi scomparire, lasciandoli soli. Chi sogna di incontrare Augusto può recarsi in piazza Augusto Imperatore, al Mausoleo. Una lunga passeggiata quella di Lorenza Feliciani, moglie di Cagliostro: per espiare la colpa di aver denunciato il marito, vagherebbe da piazza di Spagna fino a Trastevere.
Dall’amore tradito a quello eternamente fedele. Sarebbe lo spettro della Fornarina, amata di Raffaello, a portare una rosa rossa ogni giorno sulla tomba dell’artista al Pantheon. Legati a Raffaello anche memoria e spettro della cortigiana Imperia, che fece da modella per la sua Galatea: il suo spettro sarebbe a Villa Celimontana. In via dell’Anima, nelle notti di luna, si potrebbero vedere riflesse su una finestra le mani della bella Costanza De Cupis, invidiate da tutte le dame del tempo. Beatrice Cenci, decapitata, camminerebbe con la sua testa in mano a Ponte Sant’Angelo. 
E sullo stesso ponte, si potrebbe incontrare un uomo con un ampio mantello rosso, pronto a offrire una presa di tabacco: guai a prenderla. L’uomo incappucciato sarebbe lo spettro di Mastro Titta, il boia di Roma, che aveva l’abitudine di offrire ai condannati il tabacco prima dell’esecuzione. Incontrarlo e fermarsi con lui potrebbero quindi essere cattivo presagio. Il fantasma della Pimpaccia, Olimpia Pamphilj, che si dice sia caduta in carrozza nel Tevere con tutte le ricchezze trafugate a papa Innocenzo X, si potrebbe vedere all’inizio di via Aurelia antica. Non mancherebbero fantasmi noti in via del Governo Vecchio, dove Goethe si divertirebbe a tirare la giacca o l’abito ai passanti, e in via del Lavatore, dove Bartolomeo Pinelli andrebbe invece alla ricerca di un’osteria. All’Accademia di San Luca, lo spirito di Cristina di Svezia. Alla Galleria Borghese, quello di Paolina Borghese. Impossibile dimenticare il Colosseo con i tanti gladiatori che vi hanno perso la vita.
Spiriti buoni quelli che la notte si danno appuntamento in Campo Marzio. Senza trascurare indirizzi per chi, alle leggende preferisce prove o storie più concrete. Segni delle apparizioni dei defunti si possono trovare nel Museo delle Anime del Purgatorio, presso la Chiesa del Sacro Cuore del Suffragio, in lungotevere Prati. C’è pure il Quadraro tra le location di Fantasmi a Roma, film di Antonio Pietrangeli, del 1961, con Marcello Mastroianni, Vittorio Gassman, Eduardo De Filippo, Sandra Milo e Belinda Lee. Notti da brivido.