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 2018  settembre 05 Mercoledì calendario

Biografia di Adriano Celentano

Adriano Celentano, nato a Milano (al civico 14 di via Cristoforo Gluck) il 6 gennaio 1938. Cantante. Cantautore. Attore. Circa 200 milioni di dischi venduti Nato da una coppia di pugliesi emigrati al Nord per lavoro, fu chiamato così in memoria di una sorella, Adriana, morta di leucemia quattro anni prima. Studente indisciplinato, abbandonò la scuola alla morte del padre, nel 1951, per cimentarsi in una serie di lavori manuali, fino a farsi assumere come aiutante da un orologiaio di via Correnti. Proprio in quella bottega avvenne la folgorazione, grazie a un disco americano portato da un amico: «Avevo la testa china sull’orologio, lui ha messo a volume alto, guarda caso si chiamava L’orologio matto, e sono rimasto folgorato. Ho smesso di girare il cacciavite, alla fine ho tolto la lente, ero senza parole. […] L’amico mi ha lasciato il disco, io ero come in trance, lo ascoltavo in continuazione, e ho sentito la necessità di impararlo a memoria e cantarlo, era come una malattia, una droga. […] Alla fine l’avevo imparata talmente bene che gli americani pensavano che sapessi l’inglese, invece non lo so neanche ora. Gli amici della via Gluck per prendermi in giro, una volta che eravamo in un posto che si chiamava la Filocantanti, dissero che c’era un amico che conosceva il rock’n’roll, praticamente mi hanno sbattuto sul palco. […] L’ho cantata dall’inizio alla fine. Da quel momento la mia vita è cambiata: prima dovevo fare fatica per ballare con le ragazze, poi vennero loro a chiedermi di ballare». Nel 1956 il debutto ufficiale, all’Ancora, insieme al suo primo gruppo, i Rock Boys. Poco dopo, il passaggio a un locale molto più noto, il Santa Tecla, e il 18 maggio 1957, al Palazzo di Ghiaccio, una memorabile esibizione con il brano Ciao ti dirò al «1° Festival del Rock and Roll e Danze Jazz», che gli procurò il primo contratto discografico e le prime stroncature. La tappa successiva fu, il 13 maggio 1959, la vittoria al Festival di Ancona con Il tuo bacio è come un rock, successo travolgente da 300 mila copie vendute nella prima settimana. E poi, nel 1961, il secondo posto al Festival di Sanremo con 24 mila baci, cantata dando le spalle al pubblico, e la fondazione del Clan Celentano, singolare ibrido di casa discografica (ancor oggi esistente) e comunità di amici (presto dispersa). Negli anni successivi una serie di grandi successi, tra cui l’autobiografica Il ragazzo della via Gluck (1966), Azzurro (1968) di Paolo Conte e Chi non lavora non fa l’amore, che cantò in coppia con la moglie Claudia Mori al Festival di Sanremo del 1970 conquistando la vittoria. Alla fine degli anni Sessanta, col Serafino di Pietro Germi (1968), decollò anche la sua carriera cinematografica, che, tra alti e bassi (tra le prove migliori, quella del 1980 ne Il bisbetico domato di Castellano e Pipolo, al fianco di Ornella Muti), e non senza qualche incursione in regia (per esempio con Yuppi Du, del 1975), si sarebbe protratta fino all’inizio degli anni Novanta. Nel frattempo, almeno a partire dal criticatissimo Fantastico 8 del 1987/1988, era iniziata anche la sua terza vita, quella da conduttore televisivo o «telepredicatore», che negli anni avrebbe assicurato grandi ascolti alla Rai e grandi vendite ai suoi dischi con programmi come Svalutation (1992), Francamente me ne infischio (1999), 125 milioni di caz...te (2001), Rockpolitik (2005) e La situazione di mia sorella non è buona (2007). Tra i successi discografici recenti, gli album Mina Celentano (1998), Io non so parlar d’amore (1999), Esco di rado e parlo ancora meno (2000), C’è sempre un motivo (2004), Dormi amore, la situazione non è buona (2007) e Facciamo finta che sia vero (2011) Convinta fede religiosa, in politica è un «incallito estremista di centro» (Edmondo Berselli). Già elettore di Berlusconi, ultimamente ha spesso appoggiato il Movimento 5 stelle, esprimendo però apprezzamento anche per Salvini e per la Meloni. Tra gli argomenti che più lo appassionano, dai tempi de Il ragazzo della via Gluck (1966), l’ecologia e la lotta alla cementificazione urbana • Sposato dal 1964 con Claudia Mori, tre figli: Rosita, Giacomo, Rosalinda. Una relazione con Ornella Muti nei primi anni Ottanta, prontamente archiviata • «Da subito, a fine Cinquanta quando lambì i primi posti con Il tuo bacio è come un rock, lo chiamarono “Il Molleggiato”, in una versione italo-democristianizzata di “The Pelvis” (che era Elvis Presley)» (Marinella Venegoni) • «La tivù è un cannone dal quale ciascuno spara i propri proiettili, e i bersagli siete sempre voi. Se volete cambiare programma fatelo pure, ma quali cazzate troverete che siano migliori di quelle che sto dicendo io?».