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 2018  settembre 03 Lunedì calendario

Stelle in vendita, una truffa romantica

Nel suo viaggiare per lo spazio, il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry incontra un uomo che passa il tempo a contar le stelle. È il modo per diventarne il proprietario. Devono aver preso spunto da quel personaggio le decine di società che oggi, 70 anni dopo la pubblicazione del libro, millantano di poter vendere tutti gli astri visibili dalla Terra. E in molti ci cascano, in Italia come nel resto del mondo: soltanto il volume Your Place in the Cosmos ha registrato la (finta) acquisizione di oltre due milioni di stelle negli ultimi 40 anni.
Niente male per un business che si limita a vendere pezzi di carta e l’illusione di battezzare un corpo celeste col nome che si vuole. A prezzi non proprio modici, per altro: dai 30 ai 200 euro, a seconda della porzione di cielo acquistata e della confezione regalo. Questa aziende svolgono il proprio servizio su Internet. Alcune rendono chiara l’offerta già dal nome (regalaunastella.it, regalareunastella.org), altre preferiscono darsi un tono di ufficialità richiamandosi ad altisonanti registri (Online star registry, Global star registry) che in realtà non hanno alcun valore scientifico o giuridico. Il giochino, si fa per dire, è presto fatto: i siti sparano slogan non veritieri, nascondendo ben bene – tra le note legali o in mezzo alle Faq – come stiano davvero le cose. “Questa stella potrebbe essere tua”, “Regala una stella”, “Compra una stella, un regalo unico e brillante che non può non soddisfare i tuoi cari”, si legge nei siti. Poi ci sono i pacchetti regalo per anniversari di fidanzamento o feste comandate. L’offerta è variegata: qualcuno promette di cambiare il nome a una stella per soli 25 euro, mentre altripuntano sugli optional, coma la scelta della costellazione, la sua luminosità o la foto a colori del proprio gioiellino cosmico. Il servizio completo, che comprende anche un certificato di acquisizione, una dedica speciale e una cornice, costa 199 euro. È, invece, sempre compresa una mappa stellare interattiva. Che idea romantica! Poi però se si scende nei dettagli dell’offera, si scopre che “non è possibile entrare in possesso di un oggetto stellare in quanto nessuno può godere di tale proprietà. Non ci sarà un battesimo ufficiale, il nome simbolico della stella non farà parte di nessuna catalogo o mappa stellare scientifica”.
Che cosa vendono le aziende? Niente, se non un pezzo di carta e l’associazione di una stella specifica a un nome scelto dal cliente. Nulla vieta, come ovvio, che quella stessa stella sia venduta più volte da aziende concorrenti, portando così il nome di diverse persone. Tanto rimangono soltanto nomi fittizzi, come spiega Mario Di Sora, presidente dell’Unione Astrofili italiani: “Nessuno può cambiare il nome a una stella né tantomeno comprarla. L’unica a dettar legge in materia di nomenclatura celeste è l’Unione astronomica internazionale (Uai)”. Il nome di un asteroide lo può scegliere chi lo scopre e lì c’è un po’ di libertà: “Nel mio osservatorio a Frosinone – aggiunge Di Sora – ne abbiamo scoperti 35 e li abbiamo dedicati ad alcuni personaggi illustri, come Nino Manfredi o Ennio Morricone”. I nomi delle stelle, invece, sono molto più asettici codici alfanumerici, tranne alcuni, riferiti agli astri più luminosi, che mantengono il nome datogli millenni fa da arabi, greci e romani. Sono tutti registrati alla Uai che però non si sogna di vendere le stelle o di cambiarne il nome per festeggiare l’anniversario di qualche coppia. “Eppure nel mio osservatorio ogni anno decine di persone mi chiedono di fargli vedere la loro stella”, dice Di Sora. “Mi spiace deluderli, ma mi tocca spiegargli che non hanno acquistato un bel niente”.