La Stampa, 2 settembre 2018
«La gente preferisce noi ad Amazon». Intervista al libraio londinese Johnny de Falbe
Johnny de Falbe gestisce John Sandoe Books, la libreria indipendente vicino a Sloane Square dove lavora da oltre trent’anni. A Londra, la John Sandoe Books è una leggenda tra i bibliofili di tutto il mondo.
Lei è uno dei pochissimi librai indipendenti rimasti a Londra?
«Sì, pochi ora vendono libri in modo tradizionale. In passato le librerie sceglievano i libri e la gente le frequentava a seconda dei propri gusti. Oggi le librerie seguono la selezione della stampa e dei premi letterari, che sono meravigliosi, ma hanno rivoluzionato il commercio del libro».
Ci parla di John Sandoe Books?
«Siamo una libreria generalista tradizionale, ma con una vasta scorta, circa 30 mila libri, di cui 29.500 copie uniche. Ovviamente dobbiamo avere libri che vincono i premi, ma facciamo quattro elenchi all’anno che mettiamo online e distribuiamo, selezioni assidue che sono il nostro orgoglio».
Per «nostro» cosa intende?
«Anche mia moglie Arabella von Friesen lavora qui ed è coinvolta nelle selezioni. Le facciamo noi due, più lo staff».
Come vengono fatte ?
«È una combinazione di fattori: il soggetto, l’autore, l’editore. Alcuni libri si selezionano immediatamente. A volte un nuovo romanzo di un autore che in precedenza ha avuto un grande successo non dice nulla di interessante. A volte un libro che a prima vista è noioso, come The Scottish Clearances di T. M. Devine, si rivela affascinante e allora proviamo a venderlo. Apprezziamo molto Shirley Hazzard, quindi cerchiamo di farla conoscere, ma non si trova il suo libro in molte altre librerie».
Chi sono i suoi clienti?
«Erano famiglie di signori inglesi vecchio stampo e qualcuno è rimasto. Ma è stato interessante trovarne di nuovi e giovani. Poi ci sono quelli famosi come Tom Stoppard, Elton John, Dominique Bourgois, Mick Jagger, Edna O’Brien».
Come fanno a scoprirvi?
«Online, sui giornali, su Instagram - in breve, con il passaparola. Il nostro giro d’affari online è in aumento. Non l’avrei detto cinque anni fa».
Da quanti anni fa il libraio?
«Dal 1986. E mi piace ancora venire al lavoro, mi piace il posto, mi piace incontrare i clienti ogni giorno».
Com’è nata la società?
«John Sandoe aprì il negozio nel 1957 e andò in pensione nel 1989. Eravamo in due a lavorarci a tempo pieno, Sean Jackson e io, ma non avevamo abbastanza denaro per rilevare l’attività, così un cliente, Stewart Grimshaw, ci prestò il denaro e entrò come terzo socio. Nel 2000 entrò poi Dan Fenton e Sean tornò in Irlanda dove ha aperto una libreria. Nel 2015 se n’ è andato Dan, così me ne occupo io con Stewart che però non lavora qui regolarmente».
Date suggerimenti sui libri?
«Sì, sempre. Sono in tanti a chiedercelo e ogni dipendente ha rapporti diversi con i suoi clienti. È come andare dal barbiere, scegli quello che conosci».
Cosa contraddistingue un buon cliente e quanti libri compra in media all’anno?
«Alcuni acquistano un libro rilegato ogni due settimane, ma poi abbiamo qualcuno che entra e compra 1000 sterline di libri e forse non lo vedremo mai più. Mi piacciono i clienti che tornano ».
Come riuscite a competere con Amazon?
«La gente, se il libro non è disponibile su Amazon, lo comprerà da noi preferendo sostenere le nostre scelte e una libreria reale piuttosto che gli algoritmi e l’evasione fiscale di Amazon».
Quali sono i generi più richiesti?
«Narrativa, storia, biografie, libri di viaggio, arte, architettura, design, manuali di giardinaggio, fotografia, cucina. Vino e poesia. In questo periodo vendiamo molti libri di storia naturale».
Ci sono libri che continuano a vendere nel tempo?
«Orgoglio e pregiudizio e Grandi speranze, ma anche altri libri che noi vendiamo e altri non hanno, come quelli di Shirley Hazzard o Il tè nel deserto di Paul Bowles o le opere dell’autore spagnolo Javier Marias, Sostiene Pereira di Antonio Tabucchi. Ed Elena Ferrante. Abbiamo venduto un mucchio di copie e persino un’edizione speciale de L’amica geniale prima che diventasse un bestseller».
Quali libri ricorda nella sua lunga carriera?
«Appunto L’amica geniale di Elena Ferrante. Abbiamo venduto tantissimo La spiegazione dei fatti di John Banville. Trovo geniale Robert Edric ma non lo compra nessuno. Ricordo Sybille Bedford, e la biografia di Oscar Wilde scritta da Richard Ellmann. Ora c’è una nuova biografia di Wilde di Matthew Sturgis in uscita a ottobre. Stiamo organizzando un evento. E poi i classici contemporanei Il Gattopardo, Il nome della rosa, L’amore ai tempi del colera, Ogni cuore umano di William Boyd, Un gentiluomo a Mosca di Amos Towles. Penelope Fitzgerald vende sempre molte copie»
È un buon affare?
«Siamo ancora qui e ci ricaviamo uno stipendio».
La John Sandoe Books finirà con lei?
«No. discuto sempre con i miei colleghi giovani sul modo migliore di passare il testimone. Amo il mio lavoro, ma non voglio farlo fino alla morte!».
(Traduzione di Carla Reschia)