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 2018  settembre 02 Domenica calendario

Gli scrocconi del Gran Premio ci costano più di 130 mila euro

Il governo bicefalo si sdoppia anche sul Gran Premio di Monza di Formula 1 che si corre oggi. Da una parte il drappello leghista, Matteo Salvini in testa che ieri ha voluto assistere alle prove. E poi gli altri che hanno accettato di buon grado l’invito dell’Aci, ente pubblico, per partecipare all’evento senza pagare il biglietto dopo essersi fatti coccolare per un paio di giorni con cene, pranzi e albergo di lusso. Dall’altra i 5 Stelle che hanno preferito dire “no, grazie”. Per importanza in cima all’elenco dei leghisti c’è il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, che avendo la delega per lo Sport era titolato ad esserci. E poi una ministra, Erika Stefani, responsabile per gli Affari regionali, e un sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon. I 5 Stelle, invece, hanno giocato d’anticipo: quando più di una settimana fa si è messa in moto la giostra degli inviti, i capigruppo di Camera e Senato, Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli, hanno caldamente consigliato tutti i parlamentari, ministri e sottosegretari vari appartenenti al Movimento di pagarsi biglietto e trasferta di tasca propria se volevano assistere al Gran Premio. Rifiutando così l’idea di scroccare soldi pubblici. Perché quelli spesi dall’Aci per Monza sono proprio soldi pubblici. E chi tra i 5 Stelle, nonostante gli avvisi, ha ricevuto ugualmente biglietto e invito, ha poi declinato l’offerta. È successo al sottosegretario ai Trasporti, Michele Dell’Orco, alla sottosegretaria all’Agricoltura Alessandra Pesce. Pure il sottosegretario per la Pubblica amministrazione, Mattia Fantinati, è stato costretto in extremis a fare marcia indietro, un po’ come gli era capitato quando accettò l’invito al meeting di Comunione e Liberazione e il Movimento – che non la prese bene – fece virare il suo discorso in un attacco alla “lobby che fa affari in nome di Dio”.
 
Da Ferrovie alla Finanza: tutti all’autodromo
Il manipolo leghista del Gran Premio è inserito in un elenco di 140 invitati dall’Aci (più relativo accompagnatore) di cui Il Fatto Quotidiano è entrato in possesso. Tra i prescelti c’è un po’ di tutto, tanto che si fa fatica a capire quale sia il criterio di selezione adottato. C’è il nuovo amministratore delle Ferrovie, Gianfranco Battisti, inserito però in qualità di presidente di Federturisimo di Confindustria. Poi il presidente della Corte dei Conti, Angelo Buscema, il comandante della Guardia di Finanza di Milano, Paolo Kalenda, il segretario generale della Corte dei conti, Franco Massi, l’ex presidente del Consiglio Superiore dei Lavori pubblici, Aurelio Misiti, il presidente della Commissione Affari costituzionali della Camera, Francesco Paolo Sisto di Forza Italia. Più una sfarinata di consiglieri di Stato, dirigenti ministeriali, qualche giornalista. Infine il pattuglione di 11 dirigenti di Sara, l’assicurazione quotata in Borsa di cui proprio il presidente dell’Aci, Angelo Sticchi Damiani, è diventato da poco il presidente incarnierando così l’ennesima carica in un palmares di primissimo livello. In seguito allo scambio Aci-Renzi di tre anni fa (box qui a fianco) Sticchi è diventato vice presidente della Fia (Federation Internationale de l’Automobile) accanto al presidente Jean Todt. E poi Sticchi presiede pure Aci Informatica che è una controllata dell’Aci ricoprendo così allo stesso tempo il doppio ruolo di controllore e controllato.
Per l’evento Gran Premio all’Aci non hanno badato a spese. Da un calcolo approssimativo e volendosi tenere bassi la cifra impegnata è di almeno 130 mila euro. Prima di tutto ci sono i soldi per l’abergo, l’hotel Michelangelo di Milano, un 4 stelle da 200 euro a notte: circa 50 mila euro il totale sborsato. Poi il noleggio di una quarantina di pullmini, soprattutto Viano Mercedes, per il via vai dall’albergo all’autodromo. Più una Maserati Ghibli per il presidente. Secondo calcoli di fonti interne all’Aci sono altri 60 mila euro. Poi ci sono le cene varie, alcune più ristrette e costose per soli vip, altre allargate a una platea più ampia, e qui siamo su una spesa di circa 20 mila euro. E non è finita perché nel conto deve essere messo pure un pullman da una cinquantina di posti.
 
La scelta dei fornitori e i dubbi sulle regole
Trattandosi di soldi pubblici è lecito chiedersi quali siano state le procedure di gara per la scelta dei fornitori. Che tipo di pubblicità è stata data all’evento, quali avvisi sono stati presentati? Responsabile dell’ufficio che ha impegnato i fondi Aci è il direttore centrale Vincenzo Leanza, ma il responsabile della trasparenza e dell’anticorruzione è stato consultato? E i fornitori sono gli stessi dell’anno scorso o ne sono stati inseriti di nuovi? Quali sono state le regole e le norme applicate? L’Aci si finanzia soprattutto con i soldi degli automobilisti costretti a pagare al Pubblico registro automobilistico-Pra 27 euro in occasione dell’acquisto di una macchina. In totale fanno circa 200 milioni di euro l’anno.