Il Sole 24 Ore, 1 settembre 2018
Coca-Cola alla rincorsa di Starbucks: 5 miliardi di dollari per i caffè Costa
Coca-Cola scende in campo per conquistare il redditizio mercato del caffè. Il colosso Usa delle bevande ha offerto ieri 3,9 miliardi di sterline (5 miliardi di dollari) per rilevare Costa Coffee, la maggiore catena di caffetterie in Gran Bretagna e la seconda al mondo, dal gruppo Whitbread.
È la risposta al recente accordo da 7 miliardi di dollari tra Nestlé e Starbucks. In Europa Costa Coffee con 2.755 store supera la catena americana, ma Starbucks domina a livello globale con 29mila punti vendita in 77 Paesi. James Quincey, Ceo di Coca-Cola, ha dichiarato ieri che intende accelerare l’espansione internazionale di Costa Coffee investendo sul marchio, lanciandolo in nuovi mercati e puntando non solo sulle caffetterie ma anche sui distributori automatici di bevande. «Coca-Cola non ha un portafoglio vasto e globale in questa categoria in forte crescita e Costa ci consente l’accesso a questo mercato», ha detto ieri Quincey spiegando la strategia di diversificazione del gruppo noto per le bevande gassate.
Il titolo Whitbread ha festeggiato la notizia, trainando il listino alla Borsa di Londra con un guadagno del 20% a 48 sterline, il massimo da oltre due anni. Per la catena alberghiera e di ristoranti britannica infatti si tratta di un lieto fine insperato. Pochi mesi fa Whitbread, presa di mira da due hedge fund attivisti Elliott Advisors e Sachem Head, aveva accettato la loro proposta di un demerger di Costa Coffee dal gruppo per valorizzare meglio il marchio. La previsione era di una quotazione in Borsa entro due anni che avrebbe valutato la catena di caffetterie tra i 2 e i 3 miliardi di sterline.
L’intervento di Coca-Cola risolve il problema dello spin-off di Costa e regala agli azionisti Whitbread una cifra superiore di almeno un miliardo alle aspettative. «È un accordo strabiliante, – ha detto ieri Alison Brittain, Ceo della catena britannica. – Abbiamo ricevuto un premio rilevante», ben superiore al valore che sarebbe stato creato con una scissione. Whitbread userà parte del ricavato per investire nella catena alberghiera Premier Inn e per ridurre il deficit del fondo pensioni del gruppo, ma la «Grande maggioranza» finirà nelle tasche degli azionisti.
Coca-Cola ha pagato 16,4 volte l’ebitda previsto per il 2018, un segnale secondo gli analisti della determinazione del gruppo Usa a entrare nel mercato del caffè, che cresce del 6% all’anno, e a contrastare il successo di Starbucks, che tra l’altro ha un accordo con Pepsi Cola, rivale storico di Coca-Cola.
Whitbread, la maggiore catena alberghiera e di ristoranti in Gran Bretagna, aveva acquistato Costa Coffee per 19 milioni di sterline nel 1995, quando la catena contava solo una quarantina di store. La torrefazione Costa era stata fondata nel 1971 dai fratelli Sergio e Bruno Costa, emigrati da Parma a Londra portandosi dietro pochi soldi e il loro prezioso tamburo rotante per tostare il caffè. Constatato quando fosse pessimo il caffè in vendita a Londra, i due fratelli avevano creato una speciale miscela di caffè Mocha (sei parti arabica, una parte robusta) e avevano iniziato a venderla a qualche bar e ristorante della zona.
Nel 1978 avevano aperto la prima caffetteria e avviato una modesta espansione fino al takeover da parte di Whitbread, che ha accelerato la crescita sia in Gran Bretagna che all’estero. Oggi Costa Coffee è la catena di bar più grande della Gran Bretagna e la seconda al mondo con una crescente presenza internazionale. Dopo avere aperto il primo bar a Dubai nel 1999 ha ora intorno ai quattromila store in 32 Paesi, Cina compresa. Lo scorso anno è stata la prima società al mondo a far recapitare tazze di caffè direttamente ai turisti sulla spiaggia di Dubai utilizzando droni.
Nella trasformazione di Costa da azienda familiare a colosso globale però c’è un elemento di continuità: Gennaro Pelliccia, attualmente “assaggiatore capo” e supremo esperto di caffè del gruppo, aveva iniziato il suo apprendistato di barista sotto i fratelli Costa. Ora Pelliccia è talmente importante che Whitbread ha assicurato la sua preziosa lingua per 10 milioni di sterline a Lloyd’s of London.