Il Messaggero, 1 settembre 2018
Pipistrello, l’amico che non ti aspetti
Se la lotta alle zanzare si fa dura, come dimostra la crescita della diffusione di malattie di cui l’insetto è portatore, possiamo assoldare un alleato per combatterle e nello stesso tempo aiutare una specie a rischio di estinzione. Il candidato ideale è senza dubbio il pipistrello che ha per così dire un legame di sangue con la sua preda. Da quando il virus Zika ha iniziato mietere vittime, estendendosi anche in America, l’università del Michigan ha concentrato i suoi studi sull’efficacia della caccia notturna dei chirotteri ai fastidiosi succhiasangue. Ne è emerso che i dati rilevati in precedenza non erano attendibili, in quanto i resti del pasto ritrovati nello stomaco degli animali non presentavano una quantità rilevante di zanzare, ma solo perchè nell’area di caccia degli esemplari esaminati l’insetto era quasi assente. Una successiva indagine in zone infestate ha invece appurato che il piccolo mammifero riesce a catturare circa 1000 insetti all’ora, smontando la tesi sostenuta dai produttori di pesticidi che i pipistrelli siano irrilevanti per il controllo dei parassiti volanti. Tuttavia, è evidente che non basterà una famiglia di pelosi amici notturni a sistemare la pratica zanzare, restano validi tutti i consigli utili a limitare la riproduzione dell’insetto. Le prime linee di difesa dovrebbero sempre includere l’eliminazione di acqua stagnante svuotando regolarmente i sottovasi o le grondaie ostruite e cambiando spesso l’acqua delle vaschette per abbeverare gli uccelli. Tali approcci semplici possono fare miracoli nel ridurre le zanzare, soprattutto se attuati in sinergia con i predatori naturali, come i gechi e le rondini, che, oltre ai pipistrelli, possono limitare l’invasione in determinati periodi climaticamente favorevoli alla deposizione massiccia di larve.
COME ATTIRARLI
Ma se gechi e rondini decidono autonomamente se darvi una mano e non è facile convincerli, i chirotteri possono essere attirati intorno alla vostra casa grazie all’installazione di tane dove possono dormire durante il giorno. Queste bat-box sono disponibili anche su Amazon a costi accessibili, ma se avete un po’ di pratica di bricolage potete anche costruirle, magari seguendo i consigli del Museo di storia naturale di Firenze, che da alcuni anni ha lanciato il progetto Un pipistrello per amico, dove potete scaricare dal sito web le istruzioni per la costruzione e l’installazione del nido.
La bat-box ideale ha la forma di un parallelepipedo da realizzarsi in pannelli di legno di circa 35 cm per 60, con una apertura in basso di circa 15 cm che permette l’ingresso e l’uscita dei pipistrelli evitando l’accesso ad altri volatili. All’interno il pannello in legno deve offrire delle scanalature che permettano ai chirotteri di appendersi con le zampette posteriori a testa in giù per dormire. Il tutto va assemblato senza utilizzare prodotti chimici come collanti e vernici che scaccerebbero l’ospite. La bat-box non deve essere eccessivamente piccola, perché all’interno devono poter convivere anche una decina di esemplari, visto che si tratta di animali che adorano vivere in comunità. Il loro posizionamento deve essere strategico: L’ideale è appenderli su un muro, meglio se vicino ad aree alberate. Evitate di posizionarle sotto una zona di passaggio se non volete essere centrati dalle naturali deiezioni. Tra le altre accortezze, non installatele su una lastra di metallo (non verrebbero popolate) e evitate di posizionarle sotto delle luci notturne perché confondereste l’animale che si mette in moto quando avverte l’arrivo del crepuscolo.
LE TUTELE
La lotta alle zanzare portatrici di malattie come la malaria, o le più attuali Zika o la febbre del Nilo, sta allargando la schiera dei difensori dei pipistrelli. L’invito all’installazione di bat-box è stata sposata da molti comuni italiani, soprattutto nelle aree più infestate del nord, dal Piemonte al Veneto. A Milano, dal 2012, in occasione dell’anno del pipistrello, sono state installate nei parchi centinaia di casette monitorate grazie alla geolocalizzazione. Da allora tantissime iniziative locali invitano a favorire l’ospitalità della bestiola, tutelata dal 1939 con una legge che ne vieta l’uccisione e la detenzione delle circa 35 specie che vivono in Italia. I chirotteri, infatti, vengono considerati bene indisponibile dello Stato per cui nessuno può comprare o vendere pipistrelli. Perciò, se la vostra bat-box resta sfitta non allarmatevi, a volte ci vogliono anche diversi anni per attirare una famigliola. Non va dimenticato infine, che il pipistrello non è un gattino da accarezzare, visto che è una creatura molto delicata ed è anch’esso portatore di malattie come la maggiornaza degli animali selvatici.