ItaliaOggi, 30 agosto 2018
Diritto & Rovescio
Gian Antonio Stella è uno dei migliori giornalisti italiani. Ieri sul Corriere della Sera ha scritto un articolo da par suo, lungo una pagina intera ma che si legge d’un fiato, in omaggio al famoso motto di Nino Nutrizio che diceva che «gli articoli lunghi sono quelli che non vengono letti fino in fondo». Racconta l’orribile vicenda degli 896 docenti universitari che, durante il fascismo, furono pronti a sostituire i docenti ebrei che erano stati fatti fuori a causa delle leggi razziali. Uno solo (su 896, ripeto) disse no. Fu lo scrittore Massimo Bontempelli che dissociatosi nel 1938 dal fascismo fu poi costretto dal regime a non allontanarsi da Venezia. Il massimo è che, a Liberazione avvenuta, questo vero (e unico) eroe non venne ripristinato nell’insegnamento universitario perché venne accusato di aver scritto durante il fascismo (e prima di dissociarsene nel 1938) un libro scolastico benevolo con il Duce. Un solo neo in questo pezzo. Perché non ricordare che fra i cuculi da cattedre liberate per motivi antisemiti c’era anche Norberto Bobbio? Notissimo, poi, maestro di democrazia.