Libero, 29 agosto 2018
Il panda Yang Yang dipinge
È una pittrice Yang Yang. I suoi quadri astratti sono emozionanti e piacciono molto. Lo zoo di Vienna, primo estimatore delle sue opere d’arte, spinge sulla leva del marketing per attirare interesse e visitatori con la sua reginetta. Certo è una rarità: una femmina di panda gigante che ha imparato a usare i pennelli e che si diletta con tela e colori. I sui quadri sono anche di discreto successo, nonostante si tratti di opere astratte che ricordano i primi tentativi di un bambino piccolo – macchie nere su carta bianca – cento di queste sono state vendute online per 490 euro ciascuna.I fondi raccolti, assicurano dallo Zoo di Vienna, saranno utilizzati per produrre un libro illustrato sui panda dello Zoo austriaco. Molto c’è da scrivere. La stessa storia di Yang Yang è interessante e intensa. Infatti, la femmina di panda è protagonista di un evento assai raro, insieme al suo compagno Long Hui: nel 2016 hanno avuto figli senza ricorrere all’utilizzo dell’inseminazione artificiale, che per i panda giganti è praticamente la regola. Al contrario dei propri simili, sessualmente assai pigri, Yang Yang e Long Hui si sono invece ripetutamente accoppiati proprio allo Schoenbrunn Zoo di Vienna e Yang Yang è rimasta incinta. Ne sono nati due meravigliosi gemelli che sono a loro volta un’attrazione del Tiergarten. Il padre Long Hui, invece, è purtroppo morto pochi mesi fa, a causa di una brutta malattia, un tumore al polmone. Aveva 16 anni. Il tasso di natalità del panda gigante è molto basso, sia allo stato naturale sia in cattività: la femmina alleva soltanto un piccolo e, se partorisce due gemelli, non riesce ad occuparsi di entrambi. Yang Yang invece è stata adorabile con i due batuffolini. Si tratta di una specie molto amata dalla gente, in buona parte perché i panda sono dotati di un aspetto indifeso come quello dei bambini, il che li fa spesso assomigliare a dei teddy bear viventi. In più, il fatto che il panda sia solitamente raffigurato disteso nell’atto di mangiare tranquillamente il bambù allontana la sua immagine da quella dell’animale cacciatore.