Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2018  agosto 29 Mercoledì calendario

Sordi regista, ritratto dell’Italia quando il divorzio era vietato

Non è un grande film il secondo di Sordi regista, dopo Fumo di Londra, che nel ’66 con Scusi lei è favorevole o contrario?, tenta una pseudo inchiesta sull’italiano e il vincolo matrimoniale, suggerito dalla legge Fortuna. Il vero film sul divorzio sarà quello spiritosissimo di Germi Alfredo Alfredo scomparso dalla circolazione.
Aiutato da Sergio Amidei nella sceneggiatura, Sordi ha comunque la capacità di fare sempre un ritratto veritiero dei costumi medi, al di là della prolissità (133’) della commedia pur con annotazioni di prima mano come pure i luoghi comuni, la focosa nordica e il maggiordomo gay.
La storia lo vede come un ricco commerciante che tiene buoni rapporti con l’ex moglie (l’amica Giulietta Masina) ma ogni giorno ha una relazione con una donna diversa, un girotondo personale alla Schnitzler di cui è amoralmente appagato, con domenica di riposo: ma, intervistato, si dice contrario al divorzio. Può anche essere che l’attore (single nella vita) volesse davvero raffigurare un personaggio alla Tartufo, ma poi la sua simpatia come succede spesso lo porta a mettere tra parentesi la cattiveria (era l’ostacolo del Borghese piccolo piccolo: Monicelli raccontava che Sordi vedeva il suo personaggio positivo).
La commedia, eccessivamente prolissa e con troppi finali, ha un suo alone di pochade romanesca anche divertente perché fa sfilare in passerella mezzo cinema: la bergmaniana Bibi Andersson, la baronessa Anita Ekberg, l’amata Silvana Mangano e le più acerbe Tina Marquand e Paola Pitagora. Un cast felliniano che prevede anche brevi irruzioni di Laura Antonelli, la Sampò come Sampò e Dario Argento come prete.
Il tutto è shakerato in musica da Piero Piccioni; successo non super 1 miliardo tondo e nessuna presa polemica. Intanto il divorzio diventerà legge il 18 dicembre 1970.
(Scusi, lei..., di Alberto Sordi, 1966, Rai3, ore 15.45)