Corriere della Sera, 29 agosto 2018
Marco Tosatti: «Ho ascoltato Viganò e poi insieme abbiamo scritto quell’articolo su Francesco»
È stata la vaticanista dell’agenzia di stampa Associated Press a rivelare che la lettera di 11 pagine di Carlo Maria Viganò è stata confezionata a 4 mani: «Lo avevo scritto per inciso alla collega Nicole Winfield e così lei oggi (ieri, ndr) mi ha chiamato...», spiega Marco Tosatti, ex vaticanista della Stampa, oggi artefice del blog «Stilum Curiae»: «Viganò mi ha telefonato un mese fa chiedendo un’intervista. Venne a Roma, a casa mia. Dissi, “ecco il registratore” ma lui mi fermò: “Ancora no...”. Però mi sono subito reso conto che aveva cose importanti da rivelare. Poi è tornato a casa mia il 21 agosto, alle 9.30».
Perché l’intervista si è trasformata in un testo senza domande?
«Perché, ha suggerito, non si spezzasse la continuità del racconto. E così, insieme, abbiamo scritto l’articolo».
Perché Viganò ha parlato dopo 5 anni?
«Lo ha fatto, ha detto, quando si è mossa la giustizia Usa sul caso del minore molestato da McCarrick e dopo che, sulla stampa, era uscito un articolo che per difendere Francesco attaccava l’operato di Benedetto XVI e dei due suoi predecessori a Washington, Montalvo e Sambi».
Viganò fu rimosso da Papa Francesco nel 2015. È una vendetta, la sua?
«No. Era emozionato, e aveva le lacrime agli occhi, quando raccontava i particolari: “Ma questi come possono continuare a dire messa”, ripeteva. Mi ha detto che teme per la sua incolumità, magari pensano che abbia da parte un documento».
Glielo ha chiesto?
«Mi ha detto che dopo la pubblicazione avrebbe staccato il telefonino».
Cosa pensa lei di Papa Bergoglio?
«Ha reso la Chiesa simpatica e attraente, all’esterno. Ma all’interno ha generato confusione e disorientamento».