Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2018  agosto 14 Martedì calendario

Gli audio di Omarosa imbarazzano Trump. «Così mi ha fatto fuori»

«You are fired», sei fuori. Una frase familiare per Omarosa Manigault Newman, eliminata più volte dal reality show trumpiano The Apprentice. Ma essere accompagnata alla porta della Casa Bianca, dove era riuscita a entrare come assistente del presidente, deve fare un altro effetto. Così Omarosa (come è conosciuta dai tempi della tv), zero esperienza politica e molto pelo sullo stomaco, ha pensato di registrare il momento in cui, nel dicembre scorso, il capo dello staff John Kelly le comunicava che non era più gradita dentro la West Wing. L’audio è andato in onda durante una sua intervista alla Nbc in cui si giustificava così: «Devi difenderti da sola, perché altrimenti ti ritrovi con 17 coltelli piantati nella schiena». 
È l’ennesimo spaccato del caos e delle guerre intestine che attraversano lo staff del presidente americano, ma la gravità dell’episodio sta in un altro dettaglio: Kelly e Manigault Newman si trovavano nella situation room, la zona più sicura della Casa Bianca, dove spesso vengono scambiate informazioni altamente riservate. Prima di accedervi bisogna depositare cellulari e apparecchiature elettroniche negli armadietti: una prova che la donna ha mentito agli addetti alla sicurezza, e potrebbe dover affrontare delle conseguenze legali. Lei si è difesa dicendo di essersi spaventata proprio per il fatto che Kelly l’avesse portata lì, invece di convocarla nel suo ufficio.
Nella conversazione il capo dello staff la accusava per l’uso improprio di una automobile di Stato e la invitava caldamente a uscire di scena con discrezione. Per tutta risposta lei ha scritto un libro, già ampiamente anticipato dalla stampa Usa, in cui spiega che per quella discrezione le avrebbero offerto 15mila dollari al mese, ma soprattutto accusa Trump di razzismo e misoginia, e di essere «mentalmente in declino». Esisterebbero, scrive confermando vecchie voci, numerosi dietro le quinte di The Apprentice in cui il presidente usa la parola «negro». 
E non finisce qui. Kelly non è stato l’unico a essere registrato. A pochi giorni dalla diffusione da parte dell’ex legale Michael Cohen di una telefonata con il presidente su come pagare il silenzio della modella Karen McDougal, con la quale «The Donald» avrebbe avuto una relazione, si scopre che anche Omarosa ha un ricco materiale audio su Trump. La prima prova l’ha fatta ascoltare ancora la Nbc, e sarebbe proprio del giorno dopo il colloquio con Kelly. Quando viene informato della decisione del suo capo dello staff il presidente sembra sorpreso: «Non lo sapevo. Maledizione. Non mi piace affatto che tu te ne vada».
Ieri mattina Trump ha fatto affidamento al suo mezzo preferito, Twitter, per reagire agli attacchi della sua ex protetta, che stando a lui un accordo confidenziale l’aveva firmato eccome. «Forse non è presidenziale», ha ammesso, entrare in questa diatriba, ma non ha resistito: «(Omarosa) è una persona spregevole, che non ce l’ha mai fatta e non ce la farà mai… mi pregò di trovarle un posto di lavoro, con le lacrime agli occhi, e le dissi di sì. Ma tutti la odiavano alla Casa Bianca». Su di lui, però, diceva solo «grandi cose». Per questo aveva chiesto a Kelly di provare a tenerla (con uno stipendio da 180mila dollari), nonostante fosse «sgradevole con le persone e mancasse continuamente al lavoro».