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 2018  agosto 09 Giovedì calendario

Casaleggio, suggeritore nell’ombra

Il vero protagonista di quest’estate torrida e assolata si chiama Davide Casaleggio e sta nell’ombra, dove il pensiero è riposato e dove il potere è calmo. Lì, riparato nella mezza luce, Casaleggio non grida, ma tutti lo sentono. E senza averne titolo – “io sono solo un aiutante” – a volte tira le orecchie d’asino ai suoi descamisados peronisti. Di sicuro lo ha appena fatto con il consigliere della Regione Lazio, Davide Barillari, che contro i vaccini ha presentato una proposta di legge sostenendo nientemeno che «la scienza deve piegarsi alla politica» e smentendo così la moderazione della ministra Giulia Grillo. Lei i vaccini li vuole, ma non obbligatori. E perciò questa ministra ha inventato l’ossimoro “obbligo flessibile”, che rimane eversivo ma suona temperato, sobrio e misurato. Com’è Casaleggio appunto.
Altre volte invece Casaleggio eccita la truppa degli squinternati magari per lanciarli all’assalto degli odiati giornalisti. Così, per esempio, quando ha rovesciato i ruoli e, invece di farsi intervistare ha intervistato a Cesenatico Enrico Mentana sotto una tenda a forma di mouse che ricordava vagamente la tenda beduina di Gheddafi a Roma. La chiama # Rousseau City Lab come una discoteca estiva, di quelle effimere che stanno tra Lignano Sabbiadoro e Jesolo. Ebbene, nella tenda di Casaleggio risuona la disco-music con il ritornello di tutti i potenti del mondo: «Sono i giornalisti a scrivere le fake news sui loro giornali di carta e non i social e la Rete». Eppure proprio la sua società è sospettata – certo ingiustamente – di essere stata dietro gli account fake contro il presidente della Repubblica al tempo in cui i cosacchi grillini chiedevano l’impeachment che, nella confusione e nel disordine rivoluzionari, si maccaronizzava in “#impingement”, sempre però “contro Mattarella”.
Casaleggio insomma sta dominando, senza mai scomporsi, la stagione estiva del cambiamento. È lui che riaccende la fiammella della Verità grillina spiegando (al mensile Wired) che «per il solo fatto che una persona esiste deve potere bere, respirare, informarsi, spostarsi e collegarsi alla Rete». Ed è inutile dire che, senza ovviamente sottovalutare il Web, c’è qualcosa di ossessivo e di estremista nell’anteporre il collegamento alla Rete a molti dei diritti proclamati dalla Dichiarazione universale: si va dall’uguaglianza alla libertà personale, dalla proprietà privata alla presunzione di innocenza. E prima della Rete ci sarebbero anche i tanti diritti del cittadino elencati nella nostra Costituzione, dal diritto di voto alla libertà religiosa al diritto alla Salute.
Alto e magro, con la giacchetta corta e la barbetta rada, lo sguardo dimesso e gli occhi bassi, raramente sorridente e sempre malinconico, Davide Casaleggio è una figura cristologica, e non solo perché è figlio del padre ma anche perché detta il vangelo a 5 stelle mentre i discepoli sui giornali e in televisione si disputano il quarto d’ora di celebrità. E leggete infatti come si esprime quando paragona la Rete all’acqua della vita: «Lo Stato apra le fontane di Internet. Garantiamo l’Internet potabile a tutti». Il tono è quello biblico del Verbo rivelato. E rimanda non solo al miracolo del bastone di Mosè ma anche a “La fonte meravigliosa” che è il romanzo ( 1943) di Ayn Rand, visionaria anarco liberista che, a capo di un piccolo manipolo di estremisti, propugnava un forsennato individualismo. E, come a volte capita alle avanguardie più strampalate, Ayn Rand riuscì davvero a cambiare l’America ispirando poi la politica di Reagan e di Bush.
E così, mentre i titoli dell’estate sono tutti per Salvini e per Di Maio, il vero capo, che non sta in vista ma tutto pervade, si esercita nella tessitura della storia, parodia dei personaggi eccessivi ma tranquilli di Shakespeare, come il mite fanatico Prospero per esempio, il mago de “La tempesta” che stando fermo muoveva le acque. E scusate se torno, ancora per un momento, all’interminabile guerra dei vaccini e al post di tre righe con il quale Casaleggio ha fermato gli urli, gli insulti e le minacce, anche fisiche, contro i medici: «Il Movimento 5 Stelle prende totalmente le distanze da… Davide Barillari. La linea del Movimento sui vaccini è quella… portata avanti dal ministro della Salute Giulia Grillo». Ecco, il pericolo per la neutralità della scienza non viene dalle pittoresche ricette della Taverna: «E che so’ ‘ste immunizzazioni, da piccoli ci immunizzavamo andando in processione dai cugini malati». Espressa moderatamente, e dunque da Casaleggio e non da Barillari, l’idea perniciosa è che la scienza debba sempre più piegarsi alla politica, la quale avrà intanto rinunziato alle competenze e si sarà affidata alla Rete di Casaleggio e alle sue fantasie di democrazia diretta. Ed è importante ricordare che nel regime che sta nascendo presto anche i vertici delle maggiori organizzazioni scientifiche ( dalla Sanità alla Protezione civile) dipenderanno e saranno nominati da questo governo. In Italia è già capitato ogni tanto che la scienza si sia piegata al sottopotere, ma solo il populismo può trattarla come il parastato, come l’Atac, come la gestione dei cimiteri, come la Rai...
Chi vi inquieta di più, dunque, il truce Salvini o il mite Casaleggio che ha ereditato dal padre il progetto di superare la democrazia rappresentativa? E infatti anche questo gran pensiero Casaleggio ha ribadito durante l’estate delle meraviglie populiste in una delle tante interviste preconfezionate che ha regalato agli italiani già arrostiti dal caldo. E per tutta l’estate ha pure governato la truppa, ha ricevuto gli aspiranti, ha giudicato, ha punito e ha premiato. Si sa che ciascun parlamentare grillino versa mensilmente una specie di pizzo alla Casaleggio associati ( ma chi saranno mai questi associati?). Ebbene è per loro e non certo per noi che ogni tanto Casaleggio esce dell’ombra, per garantire la purezza del messaggio, per ribadire il fanatismo della purezza che ci vuol poco a sporcare, basta qualche granello di sabbia, come insegna il grande disco antologico dei Talking Heads: “Sand in the Vaseline”.