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 2018  luglio 29 Domenica calendario

#MeToo in Convento: «Sempre più suore violentate da sacerdoti»

Il movimento americano #Metoo sta (lentamente) portanto alla luce anche il fenomeno delle molestie sessuali da parte di preti e vescovi su tante religiose. Un argomento ben conosciuto in Vaticano, soprattutto alla Congregazione di Propaganda Fide dalla quale dipendono le terre di missione, da dove arrivano segnalazioni o le denunce di abusi. In passato le suore hanno avuto modo di affrontare il tema nel corso delle periodiche riunioni all’interno dell’organismo che riunisce tutte le superiore generali, ma poi la cosa è stata silenziata, o finita nel dimenticatoio. Ultimamente ha ripreso vigore ed è stata verificata dall’agenzia americana Associated Press, che ha rilevato casi di suore abusate in Europa, Africa, Sud America e Asia, mostrando così che il problema è globale.
LE SORELLE CILENE
 «Ha aperto una grande ferita dentro di me», ha detto una suora. «Per anni ho fatto finta che non fosse successo». Nell’inchiesta non vengono fatti nomi, né si danno particolari sull’appartenenza religiosa delle vittime. Il racconto della suora continua spiegando che l’abuso è avvenuto nel 2000, mentre era in confessionale. Il prete al quale lei stava confessando i suoi peccati ha approfittato di lei con la forza, a metà del sacramento. L’assalto – e un successivo approccio di un altro prete un anno dopo ha lasciato profonde ferite su questa donna. Proprio questa settimana, circa una mezza dozzina di sorelle – in una piccola congregazione religiosa in Cile – sono uscite allo scoperto sulla televisione nazionale con le loro storie di abusi da parte di preti e di altre suore e su come i loro superiori non hanno fatto nulla per fermare tutto questo. Una suora in India ha recentemente presentato una denuncia formale della polizia accusando un vescovo di stupro, cosa che sarebbe stata impensabile anche un anno fa. E i casi in Africa sono emersi periodicamente; nel 2013, ad esempio, un noto prelato in Uganda ha scritto ai suoi superiori un messaggio che menzionava «sacerdoti romanticamente coinvolti con sorelle religiose» – per la quale è stato prontamente sospeso dalla Chiesa fino a che non si è scusato, a maggio. Il Vaticano ha rifiutato di commentare limitandosi a riferire che spetta ai dirigenti delle Chiese locali sanzionare i sacerdoti che abusano sessualmente delle suore.