Il Sole 24 Ore, 29 luglio 2018
Facebook, prima causa legale dopo il crollo del titolo in Borsa
Arriva la prima azione legale contro Facebook e il suo amministratore delegato Mark Zuckerberg per il tonfo in Borsa di giovedì scorso, quando i titoli hanno «bruciato» 120 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato nella maggiore distruzione di valore giornaliera per una singola società quotata a Wall Street.
L’azionista James Kacouris ha infatti presentato una causa al tribunale di New York, accusando Facebook, Zuckerberg e il chief financial officer David Wehner di «comunicazioni fuorvianti» sul rallentamento della crescita dei ricavi, il calo dei margini operativi e quello degli utenti attivi.
A scatenare l’ondata di vendite in Borsa la delusione per i risultati trimestrali e soprattutto l’ammissione che gli scandali esplosi con Cambridge Analytica e con le interferenze russe grazie ai social media nelle campagne elettorali e la conseguente «stretta» sulla privacy decisa dalle Authority impatteranno sul modello di business e sulla crescita futura. Il management ha inoltre riconosciuto che l’aumento previsto dei costi, per investimenti in sicurezza e garanzie antimanipolazioni per utenti e contenuti, eroderanno i margini operativi non per mesi ma per alcuni anni, portandoli attorno al 35% dal 44 per cento. Il ricorso presentato venerdì notte punta allo status di class-action, ovvero di causa collettiva, per danni non specificati.