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 2018  luglio 29 Domenica calendario

No vax, no euro, no Ong e da sempre ultrà di Putin: ecco il curriculum di Foa


C’è un doppio Marcello Foa. Il professore che pubblicizza il suo libro contro "gli stregoni della notizia", gli spin doctor che tramite i media compiacenti vendono al popolo le bugie dell’establishment, è lo stesso che sui social veste i panni di ultrà del sovranismo, sostenendo Putin, Salvini e M5S, o che compare come ospite fisso della rete di tv, siti web e blog divulgatori di "fake news", da "Sputnik" e "Rt", megafono della propaganda russa, ai siti della galassia Casaleggio come "La cosa".
Il tifo sfrenato
Foa cura il blog "Il cuore del mondo" sul "Giornale" ed è molto attivo su Twitter dove non nasconde le sue simpatie per Lega e M5S. Non sorprende che il 19 maggio esulti per il contratto tra Salvini e Di Maio e inviti ad avere fiducia, chiudendo con il più classico «lasciamoli lavorare». O che attacchi apertamente Sergio Mattarella. Il tweet oramai virale del 27 maggio nel quale esprimeva "disgusto" per le mosse del presidente non è isolato. Il candidato presidente Rai ritwitta Paolo Becchi che accusa il Colle di «golpettino» nei giorni del caso Savona o un follower che definisce il comportamento del Capo dello Stato «semplicemente vergognoso». Il 28 maggio Foa scrive: «Per Mattarella M5S e Lega non possono governare perché le loro idee sull’Europa sono inammissibili. E allora abbia il coraggio di mettere fuorilegge i due partiti. E proclami la dittatura». Quando il Colle incarica Carlo Cottarelli, sul suo blog commenta: «L’establishment europeista ha deciso di spezzare le reni all’Italia, come ha già fatto con la Grecia». E non mancano le sortite di matrice neofascista: il 28 marzo rilancia un tweet di "Primato nazionale", la rivista di Casa Pound, che accusa «l’ong fondata da Soros che finanzia immigrazione e propaganda anti-Assad».
Le cadute di stile
Il 25 aprile scorso, quando Macron e Trump s’incontrarono alla Casa Bianca, i fotografi ripresero le rispettive compagne dei due leader da dietro. Foa ritwittò goliardicamente un commento di una follower, " Brigitte, mon dieu", per sottolineare le diverse rotondità delle due donne. Si è ripetuto il 23 giugno rilanciando un tweet con la foto di Lilli Gruber: « A forza di parlare di migranti è diventata un gommone pure lei » , con riferimento alle labbra.
I vaccini
Il 3 dicembre 2017, in un’intervista al videoblog "Crescere informandosi", esprime un punto di vista critico sull’obbligatorietà dei vaccini.
«Iniettare 12 vaccini in un arco di tempo molto stretto nel corpo di un bambino, provoca uno choc nel corpo. I vaccini dovrebbero essere limitati allo stretto indispensabile e solo per malattie davvero gravi».
Commenta su Twitter il virologo Roberto Burioni: «Foa dice menzogne sui vaccini, quelle degli antivaccinisti cavernicoli, ignoranti ed egoisti». Ma dopo la nomina in Rai il sito InformarexResistere, che aveva rilanciato la sua intervista, esulta: «Quasi verrebbe voglia di pagare il canone doppio».
La stampa
In un’intervista a "Byoblu", il videoblog di Claudio Messora, ex responsabile della comunicazione M5S, Foa accusa i tg di avere ignorato il comizio in piazza Duomo di Salvini prima del voto: «C’erano 50mila persone e non è finito neanche nei titoli, mentre i titoli erano sulla manifestazione del Pd contro il fascismo». Ma non sempre il professore è preciso nei suoi ricordi: cita come caso clamoroso di come i giornali nascondano le vere notizie il Vaffa Day dell’8 settembre 2007 «relegato nelle pagine interne con dei fogliettoni».
"Repubblica" ci aprì il giornale e anche "La Stampa" e il "Corriere" diedero ampio risalto alla manifestazione.
La Russia
Ad accomunare Foa a M5S e Lega c’è anche il tifo per la Russia dov’è stato inviato del "Giornale" in molte occasioni dal 1990 al 2008, anni in cui – sostiene – non ha «mai dovuto coprire una sola crisi internazionale provocata dal Cremlino». Non è un caso che sia spesso ospite di "Rt", l’ex "Russia Today", il canale satellitare di notizie russo in lingua inglese finanziato dal Cremlino. O che venga intervistato da "Pravdareport.com", costola in inglese del sito nazionalista e cospirazionista "Pravda.ru" che nulla ha a che fare con il giornale del Partito comunista.
Qui Foa viene regolarmente interpellato, ad esempio, da Costantino Ceoldo, collaboratore anche di "Sputnik" e "Saker Italia", altri siti di propaganda russa.
La rivolta in Ucraina
Foa non perde occasione per lodare Vladimir Putin, un leader che «non cerca guai». Avanza dubbi sul suo coinvolgimento nell’avvelenamento di Serghej Skripal a Salisbury e difende il suo intervento militare in Siria.
Il 10 marzo 2014 è ospite di "Passaparola", sul blog di Beppe Grillo, per raccontare «la verità» sulla rivolta a Kiev: si tratta di proteste, a suo dire, «pianificate con cura e guidate». Il 29 aprile 2015, sulla stessa piattaforma, ribadisce che «dietro gli avvenimenti in Ucraina c’è una strategia degli Usa, volta da un lato isolare la Russia, dall’altro a prendere il controllo dell’Eurasia».
La crisi migranti
Esattamente un mese fa, Foa viene interpellato da "Rt" per commentare il vertice Ue sul dossier migranti. «L’Italia – dice facendo eco alle posizioni di Salvini – ha mostrato chiaramente che vuole contare in Europa. Vuole che la voce italiana debba essere ascoltata con il rispetto mancato negli ultimi anni». Come il ministro degli Interni, anche lui bacchetta spesso Macron.
L’euro
L’uscita dall’Ue e dall’euro è un altro suo cavallo di battaglia.
Intervistato sulla Brexit il 4 luglio 2016 dal canale You Tube "M5S Europa", ne approfitta per dire: «Finché l’Europa continua ad essere così rigida, a non voler correggere leggi che sono molto discutibili, norme come Maastricht, l’ipotesi di dire "usciamo dall’euro" diventa non più una provocazione intellettuale, ma potrebbe essere una risposta. Secondo me l’uscita dell’Italia dall’euro è un’ipotesi che dovrebbe essere presa in considerazione con molta serietà per salvare il Paese nel lungo periodo».