la Repubblica, 28 luglio 2018
Elkann da Marchionne e l’annuncio: «Il suo encefalogramma ormai è piatto»
Il 20 luglio, un venerdì, al mattino. All’Universitätsspital di Zurigo John Elkann incontra i familiari di Sergio Marchionne. È la sua seconda visita all’ospedale dov’è ricoverato il manager. Per arrivare al reparto deve superare le resistenze del personale: «Voglio vedere Sergio». Il momento è drammatico. «Non potrà tornare a lavorare», si sente dire il presidente di Fca. Manuela, la compagna del manager, aggiunge che «l’elettroencefalogramma di Sergio è piatto, non tornerà mai più».
È in quel preciso attimo che Elkann capisce che bisogna agire in fretta. Perché l’azienda non può rimanere senza amministratore delegato, perché non si possono prolungare i tempi dell’incertezza. Quello è il momento in cui un ritardo potrebbe finire per essere imputato alla società che, avendo appreso le condizioni gravissime del suo manager, non avesse proceduto immediatamente alla sua sostituzione. Mentre risale sul volo per Torino, Elkann predispone la convocazione dei board di Fca, Cnh e Ferrari per il giorno successivo.In fondo è proprio la decisione del 20 luglio, il poco tempo che intercorre da quando l’azionista ha saputo delle condizioni di Marchionne a quando sceglie la sostituzione, a mettere oggi Fca al riparo dalle eventuali rimostranze degli azionisti in Europa e in America. Ieri la Consob ha annunciato «una verifica di routine» sul comportamento della società ma ha subito aggiunto che «al momento non sono emerse criticità». Sulla base degli elementi oggi noti, nessuno insomma può accusare il Lingotto di aver nascosto al mercato notizie sensibili. Non le ha nascoste perché non le conosceva.Negli ultimi giorni di vita dell’ad John Elkann è volato all’ospedale di Zurigo tre volte. La prima martedì 17 luglio, quando ancora si immaginava che Marchionne stesse proseguendo una convalescenza più lunga del previsto ma non preoccupante. Quel martedì la principale preoccupazione del presidente di Fca riguarda i tempi di recupero dell’amministratore delegato: riuscirà ad essere presente il 25 luglio alla presentazione del bilancio semestrale del gruppo? E se anche non potesse partecipare alla conference call con gli analisti, quali rassicurazioni si potranno dare ai mercati? Ma il 17 luglio Elkann non riesce a rispondere a queste domande. Il muro eretto dai responsabili dell’ospedale è invalicabile. Non c’è possibilità di conoscere le condizioni del paziente né di incontrare di persona i familiari. Che a quel momento, non avevano parlato di una situazione disperata. È il venerdì successivo che tutto precipita. Le «conseguenze dell’operazione » e le «complicanze» legate all’intervento alla spalla, si diceva allora, avrebbero portato «all’improvviso aggravarsi» del paziente.Il terzo viaggio di John Elkann a Zurigo è della mattina del 25 luglio, quando apprende della morte di Marchionne. Un incontro straziante con i familiari e i medici. Ma anche in quella occasione nessuno avrebbe detto al presidente della Fca che l’amministratore delegato era in cura da un anno in quell’ospedale per «una grave malattia». Una circostanza emersa solo il giorno dopo, quando la clinica, per difendersi dalle voci di un errore medico durante l’operazione, decide di rivelare in un comunicato la malattia di Marchionne. Senza però spiegare, e questo resta ancora un punto interrogativo, se la morte è sopraggiunta per la «grave malattia » o invece per imprevisti di altra natura in sala operatoria. È solo dopo il comunicato della clinica svizzera che Fca ha precisato di essere stata tenuta all’oscuro della malattia di Marchionne. Ed è solo dopo questo comunicato che la famiglia, giovedì notte, ha a sua volta confermato di aver nascosto la circostanza alla società. Dunque, se nessuno sapeva, nessuno può essere accusato di aver nascosto la notizia alle Borse.Rimaneva, fino a ieri pomeriggio, un unico dubbio, legato a una dichiarazione di Alfredo Altavilla, il responsabile dimissionario delle attività europee, che avrebbe detto di aver saputo con una settimana di anticipo della malattia dallo stesso Marchionne. Ma ieri Altavilla ha smentito.