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 2018  luglio 28 Sabato calendario

Tintarella, un rito controverso

Correva il 1923 quando Gabrielle Coco Chanel di ritorno a Parigi dopo un soggiorno in Costa Azzurra mostrò la sua carnagione leggermente abbronzata: «La pelle dorata? È chic», rispose alle signore francesi stupite di cotanto colorito, abituate com’erano a carnagioni pallide e a tanersi ben al riparo dai raggi solari dietro ombrellini e prendisole. Nonostante nell’Antica Roma il solarium fosse contemplato nelle Thermae, la pelle abbronzata per secoli ha connotato la plebe, le persone che lavoravano all’aperto, nei campi; signore e signorine chic erano solite, al contrario, imbiancare il volto con la cipria per segnare il proprio status anche sociale. Grazie al gesto a suo modo rivoluzionario di Coco Chanel, dagli inizi del Novecento l’abbronzatura diventa una vera e propria e moda, simbolo di salute e rito edonistico.
LA SCOPERTAUna rivoluzione epidermica su cui fa il punto la mostra Abbronzatissima. Glamour e arte all’ombra delle palme, allestita fino al 16 settembre alla Palazzina Azzurra di San Benedetto del Tronto. «La mostra svela una reale inversione del senso dei valori attribuiti al colore della pelle in circa sessant’anni», spiegano Elisa Mori e Giorgia Berardinelli, curatrici insieme a Stefano Papetti. «La vera e propria scoperta del sole sembra dipendere direttamente da quella del mare continuano – in una sorta di proporzionalità diretta: quanto più aumenta la confidenza con il concetto d’immersione e dell’esercizio in mare, e il bagnarsi cede il passo al nuoto, tanto più si intensifica la permanenza nella linea di fior d’acqua: un corpo in movimento è un corpo che ha il coraggio di scoprirsi sempre più e di conquistare l’ammirazione e lo sguardo esterno».
La tintarella si fa dunque sinonimo di buona salute, il cinema a colori la celebra sull’onda di pellicole come Scandalo al sole (1959), e allo scoccare dei Sessanta, complici anche i jukebox che suonano Abbronzatissima e Sei diventata nera di Edoardo Vianello, diventa un vero rito. Sulle spiagge ci si spalma l’Ambra solare, l’estate italiana decolla e i lidi della penisola ospitano avvenenti bellezze armate di bikini e creme abbronzanti. «Ne sono ampia testimonianza nella mostra, il cinegiornale conservato presso l’archivio storico dell’Istituto Luce a Roma del luglio del 1964, che dedica un lungo servizio al litorale sanbenedettese con le sue spiagge e i suoi luoghi di svago diurni e notturni spiegano i curatori – così come la magnifica selezione di affiche pubblicitarie di creme solari della Galleria L’Image di Alassio guidata da Alessandro Bellenda». Accanto alle sirene iperrealiste della statunitense Carole Feuerman (Aria Art Gallery di Firenze) e alle ammiccanti signorine in bikini firmate per gli anni ’70 da Elio Fiorucci e per i Novanta dal sambenedettese Jerry Tommolini di Pin Up Stars.
POTENZIANTILa curiosa quanto divertente storia delle pelli abbronzate, registra poi nel pieno degli anni Ottanta rimedi fai da te quali la birra per ottenere un colorito mattone, lo specchio di cartone riflettente e addirittura la crema Eutra, un preparato svizzero comunemente utilizzato per rendere più morbide le mammelle delle mucche durante la mungitura, scelto in spiaggia per il suo potere emolliente e reidratante. E se in Europa per avere un’abbronzatura artificiale le lampade UV sono il metodo più utilizzato, in Oriente dove bianchezza equivale a mezza bellezza, il fotografo Aly Song dell’agenzia giornalistica Reuters ha immortalato sulla spiaggia di Qingdao, nella provincia dello Shandong cinese, bagnanti con tanto di maschera facciale, per preservare il pallore naturale della pelle.
I PERICOLIDi fatto, secondo gli esperti uno dei fattori che favorisce l’invecchiamento precoce della pelle è proprio l’abbronzatura; nonostante ciò, ben 7 persone su 10 considerano la crema solare un optional, stando ai dati della ricerca recentemente condotta dalla piattaforma online Top Doctors. E se abbronzarsi è una priorità per ben 8 su 10, solo il 22% si protegge per timore di malattie cutanee come il melanoma. Sette italiani su 10 sono disposti a tutto, incluso esporsi ai raggi solari nelle ore più calde della giornata, tra mezzogiorno e le 15, pur di avere la pelle nera.