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 2018  luglio 27 Venerdì calendario

L’avversione di Jane Austin per il Sovrano lettore

Avete negli occhi l’irresistibile Helen Mirren nella parte di Elisabetta II in The Queen? Con il dettaglio della borsetta stretta al braccio? Seguendo l’imbeccata di quel genio di Alan Bennett, immaginate ora che nella borsetta della Sovrana lettrice ci sia un libro, un romanzo, che la sovrana appena può tira fuori. Perché più che governare, lei adora leggere. Adorava leggere anche Elisabetta I, che dal fido Harington si fece tradurre l’Orlando Furioso. E pare si divertisse da matti a leggere le sue avventure.
Adorava leggere Carlo I, finché i suoi sudditi implacabili non lo condannarono a morte. Leggeva in prigione le Allegre madame di Windsor, che aveva ribattezzato Falstaff, rivelando tra l’altro un raffinato talento di lettere, perché è certo Falstaff il personaggio chiave della commedia. Ora scopriamo un altro sovrano lettore; a quanto pare il Principe Reggente, il futuro Giorgio IV, sarebbe il primo acquirente e lettore di Jane Austen. Lo scopre Nicholas Foretek, giovane ricercatore americano, indagando nei Royal Archives del Castello di Windsor. Tra le carte si è imbattuto nella fattura di un libraio londinese, datata 28 ottobre 1811, da cui risulta che il Principe Reggente comprò per 15 scellini una copia di Sense and Sensibility, l’esordio narrativo di Jane Austen variamente tradotto in italiano come Senno e sensibilità, o Ragione e sentimento. Addirittura il Principe Reggente, o chi per lui, acquistò il romanzo due giorni prima che comparisse sui giornali la pubblicità che ne annunciava l’uscita.
Non che nella sua perfetta epitome della Regency England Jane Austen nomini il sovrano. Anzi, alla nostra Jane quel principe ghiotto, infedele, dissoluto non piace affatto. Ha molta sensibilità, Giorgio di Hannover, e la dimostra nel suo autentico interesse per la letteratura, la musica. Ma difetta di senno e di ragione e si abbandona a ogni sorta di vizio, follia, capriccio.Jane disapprova. E se il principe la ammira, lei non ricambia. Anzi, si schiera dalla parte della «povera moglie del principe, la principessa Carolina», tradita e umiliata dalle infedeltà coniugali. Apertamente confessa: «Io sto dalla sua parte, perché è una donna, e odio suo marito». Quando le si fa presente che Giorgio vorrebbe tanto che gli dedicasse un romanzo, con assoluta frigidità gli offre Emma con le seguenti parole: «A Sua Altezza Reale dalla sua umile e obbediente e rispettosa suddita». Tutto qui.