La Stampa, 26 luglio 2018
Tra le pendolari indiane dei treni femminili: «Solo senza uomini viaggiamo tranquille»
È un mondo a parte, quello del Ladies Special, il treno per sole donne che ha iniziato a viaggiare sulle rotaie per la prima volta a Mumbai ormai 26 anni fa e che oggi è diventato una necessità adottata nelle altre metropoli indiane come Chennai, Delhi e Calcutta.
La locomotiva ha spesso colori sgargianti, blu e rosso, mentre le carrozze possono essere gialle o rosa per contraddistinguersi dagli altri vagoni, quelli per così dire normali, o misti, ma dove si trova sempre una stragrande maggioranza di uomini. I Ladies Special invece sono un vero mondo al femminile, popolato da lavoratrici che tornano a casa, o corrono in fabbrica, in ufficio, al negozio, tra venditrici ambulanti di borse, gioielli, spuntini, vestiti, ciabatte e chincaglierie. In un angolo, c’è chi sferruzza a maglia, chi fa l’uncinetto, chi taglia le verdure o chi prega a occhi chiusi.
«Possiamo ridere, possiamo stare sedute dove vogliamo, possiamo fare quel che ci pare, ci sentiamo libere. Possiamo cantare una canzone quanto forte vogliamo» dice la studentessa Charu Dua, felice d’essersi liberata dei passeggeri maschi.
«Nei treni normali c’è troppa confusione» dice Supriya Chatterje che sale sul Ladies Special ogni sera. «E poi gran parte delle volte non troviamo posto, dobbiamo stare in piedi, ci sono borseggiatori, molestatori. Qui invece non è così. È come essere in gita».
I treni di Mumbai viaggiano molto oltre la loro capacità. E con conseguenze orribili. Nell’ultimo anno sui binari sono morte 3380 persone: 981 cadendo da carrozze sovraffollate, 1126 schiacciate dalle ruote dei treni.
Niente pizzichi
Sugli otto Ladies Special non solo ci sono meno incidenti, ma anche meno molestie sessuali. Come nel Ladies Special di Delhi dove viaggia Sangeeta. «Nei treni normali toccano e pizzicano. Qui sto al sicuro. Nessuno fa commenti sconci. Nessuno ci stuzzica». «I treni di seconda classe – spiega il pendolare Jaydeep Rajan -, sono più o meno treni solo per maschi. Non ci trovi mai una donna che viaggi da sola, a meno che sia con la famiglia, con l’amante, che sia ubriaca o non abbia alcun rispetto per se stessa».
In un contesto maschilista come quello indiano, con cifre record di stupri e molestie, creare treni per sole donne non è stata una trovata, ma una necessità che cresce ogni anno di più. Non senza qualche critica e protesta.
«Ogni tanto – spiega Sangeeta – qualche maschio tenta di salire a bordo dei nostri vagoni. Dice che se le donne possono viaggiare nel compartimento maschile, perché i maschi non possono viaggiare nel treno delle donne?». Ma il numero delle lavoratrici in India è in costante aumento, quindi per evitare stupri, violenze e disordini, per le ferrovie di diversi Stati quello che nel 1992 sembrava un esperimento è ora normalità.
Tutte in piedi
«È una manna dal cielo – dice Sheila Sharma, pendolare da 25 anni – abbiamo aspettato per un’eternità che arrivassero treni come questi. Ci siamo battute a lungo e all’inizio abbiamo ottenuto solo due carrozze per donne, e nei treni locali. Ma non era abbastanza, perché c’erano sempre più viaggiatrici e c’era posto più dove sedersi. Eravamo sempre stanche dopo ogni viaggio. Adesso c’è più spazio e il viaggiare è più sereno».
Nei treni colorati dei Ladies Special, tra le pendolari che salgono tutte alla stessa stazione e scendono alla stessa fermata, con il passar dei giorni si formano capannelli di nuove amiche che chiacchierano, si raccontano la giornata, la storie di famiglia. Nascono amicizie, compagnie, e non è raro veder festeggiare un compleanno, un battesimo o un imminente matrimonio con canti e cibo. Tutto si celebra assieme, nel treno solo per donne, senza la minaccia di toccamenti e aggressioni di uomini repressi e di maniaci.Ma questo avviene grazie al fatto che, soprattutto nei treni serali e notturni, nei vagoni salgono anche poliziotti per respingere gli uomini. L’ufficiale di polizia Prem Singh Varma dice che non è un lavoro facile: «Spiego educatamente questo: “signore, è un treno per donne. Stia alla larga”. Se ci riprova gli devo dire: “mi scusi, ma se facciamo un’eccezione per lei, che senso ha avere treni solo per donne?” E se insiste, tiro fuori il bastone e lo porto alla centrale”».
Le famiglie separate
E cosa succede alle famiglie che viaggiano con padre, madre e figli? I maschi da una parte, le femmine da un’altra. Non sarà pratico, ma non si può fare altrimenti. I vantaggi sono davvero troppi per poter tornare indietro. Soprattutto nei Ladies Special del Nord, a Delhi, dove resiste ancora una cultura conservatrice dominata dai maschi, l’assenza degli uomini viene vissuta come una liberazione dalle più giovani. E così il treno, da trappola pericolosa, si trasforma in una zona protetta dove poter abbassare la guardia prima di uscire di nuovo nella stazione affollata, nell’India calda della sovrappopolazione e dei perenni problemi di violenza che le donne devono continuare ad affrontare.