la Repubblica, 26 luglio 2018
Sei forte papà, un altro Ronaldo sbarca a Torino
Quest’altr’anno giocherà con la maglia numero CR7. Sette come i suoi anni e come il suo doppio nome: Cristiano, ma anche Ronaldo. Un clone, nonché il sogno di ogni papà: un figlio proprio come te. Quest’altr’anno comincia presto, a fine agosto, e il piccolo Cierresette potrebbe indossare la famosa maglia della canzone che sarebbe di colore blu. Il nome della squadra non è prestigioso, non ancora, ma nel caso farebbe il giro del mondo: Chisola, con l’accento sulla o.
Trattasi di un gaio torrente piemontese, affluente di sinistra del Po, insomma un torrente di fascia che da vent’anni battezza anche una società satellite della Juventus con una scuola calcio piuttosto efficiente: 350 ragazzini. Nel Chisola, il Ronaldino seguirebbe le orme di Nicolò Pirlo che a suo tempo giocò a pallone qui, mica nel settore giovanile della Juve. Del resto, Cierresette junior (lo dicono fortissimo, povera stella) a Madrid non giocava nei pulcini del Real ma nei Lancers di Pozuelo de Alarcón, il sobborgo dove papà ha blindato tutti i suoi giorni spagnoli, notti comprese.
È pensabile che a Torino possa essere lo stesso: villa fuori città e scuola calcio di conseguenza. Con molti auguri al servizio d’ordine della medesima. «Ma noi, se arriva una certa telefonata siamo pronti». Luca Atzori, imprenditore immobiliare, è il presidente del Chisola (il suo vice si chiama Pierluigi Pairetto e pare facesse l’arbitro) e vuole precisare subito: «Noi siamo una società sportiva, non uno show. Se il piccolo Ronaldo venisse da noi, dovremmo ovviamente risolvere qualche problema logistico ma senza ansia». L’aria che tira l’ha capita anche Federico, il nipotino del presidente: «È in vacanza al mare e continua a chiedermi: allora, zio, il figlio di Ronaldo viene a giocare con me?. Gli ho risposto che non lo so ma ci spero».
Il Chisola ha sede a Vinovo, dove un tempo era tutta campagna e lo è ancora. Fino a due mesi fa, qui si allenava anche la Juventus che comunque vi ha lasciato il settore giovanile. E che il Chisola stia nel cuore della Juve lo dimostra il fatto che la prima amichevole stagionale sia stata giocata proprio contro questo avversario amico e blu, sul campo della Continassa (per la cronaca, il primo gol 2018/2019 l’ha segnato Emre Can).
Cierresettino è il pupillo di papà, che a Madrid ogni tanto andava a vederlo giocare. Sul prato di Cardiff, nel giorno della funesta finale per la Juve (doppietta di papi), Ronaldo junior prese la palla e dribblò tutti nel pre-partita. E su internet girano filmati dove il pargolo già si esibisce nella famosa rovesciata, la “chilena” che così bene riesce a CR7 senior. Ancora è presto per uno scambio con Bonucci più conguaglio, ma di sicuro questo bambino non sarà mai solo un bambino, la palla è scritta nella sua vita oltre che nel suo prezioso dna. Se poi ci fossero dei problemi nel trovargli un posto da titolare («Ogni genitore vede già il proprio bimbo con addosso la maglia della Juve, e noi dobbiamo spiegare che non funziona proprio così», dice Atzori), al Chisola esiste anche un dirigente addetto ai rapporti con le famiglie. Già ce lo vediamo, Cristiano Ronaldo che chiede all’allenatore perché non gioca Cristiano Ronaldo, quest’altr’anno, con la maglia numero sette.