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 2018  luglio 26 Giovedì calendario

Il calendario Pirelli nell’era #metoo

Il segreto di Pulcinella della fotografia di moda è che i grandi maestri sono, generalmente, molto copiabili. Hanno uno stile talmente forte e nitido che – con diversi gradi di talento – possono essere copiati da altri. Gli sfondi bianchi e le pose dinamiche di Avedon, gli sfondi grigi e il bianco e nero tutto fatto di grigi di Penn, il chiaroscuro e il senso voyeuristico e le donne onnipotenti di Newton, gli sfondi industriali di Lindbergh, e così via.
«La mia fortuna è che è molto difficile copiarmi perché cambio sempre stile: il mio stile è raccontare una storia. E se continui a muoverti nessuno può acchiapparti», sorride Albert Watson nel suo studio di TriBeCa a New York davanti alle gigantesche stampe di prova – attaccate ai muri semplicemente con delle puntine: chiunque altro le incornicerebbe in un museo, per lui sono soltanto work in progress provvisori del nuovo calendario Pirelli 2019, le cui immagini vengono svelate oggi.
Watson ingaggiato da Pirelli «nella assoluta libertà: ho avuto supporto assoluto» per quello che di fatto è il primo calendario Pirelli dell’era #metoo. Un calendario senza nudi. Con quattro modelle (due di loro non sono modelle) che raccontano quattro storie diverse. «Quattro donne. Quattro donne che pensano. Che sognano. Che riflettono sulle loro vite. Mi interessava quello, non mi interessava una sequenza di dodici foto di ragazze nude in spiaggia anche se c’è ancora spazio per il nudo, fatto bene, fatto con rispetto delle donne. Io sono fortunato perché le donne mi piacciono e le rispetto, e credo che il risultato si veda nelle mie foto di nudo. Poi è chiaro, per i ragazzi è diverso; l’altro giorno ero sul set di un servizio di nudo, io stavo rivedendo le immagini sullo schermo e i miei assistenti millennial stavano guardando la partita dei mondiali di calcio. Io tuttora preferisco le donne nude, sono fatto così... A parte le battute, è infinitamente importante che una foto sia forte: Grace Coddington tanti anni fa, quand’era direttrice creativa di Vogue America, mi disse una cosa che mi è rimasta impressa. “Albert, la buona notizia è che le tue foto stanno diventando più forti. La cattiva notizia è che stanno diventando più forti”. Rischi insomma di sedimentarti in uno stile. A me non è capitato, perché mi interessa troppo raccontare una storia e mi sono spostato dalla moda, non sono più da tanti anni un fotografo di moda e basta, è soltanto una delle cose che faccio».
Le quattro donne del calendario sono la ballerina Misty Copeland, la modella e attrice Laetitia Casta, l’attrice Julia Garner e la modella Gigi Hadid. Quattro modelle, quattro giorni di lavorazioni (un tempo fulmineo, considerando quanto è complicato logisticamente lavorare così). Per creare quattro storie, di quattro giornate lunghe come una stagione.
Misty Copeland e Calvin Royal III Interpretano il ruolo di due ballerini, lei che si esibisce in uno strip-club, Royal è il suo fidanzato con il quale vive in una piccola casa art deco. Laetitia Casta e Sergei Polunin sono una pittrice e un ballerino che sognano di diventare famosi e vivono in un loft.
Julia Garner e Astrid Eika interpretano una fotografa botanica e una modella. Gigi Hadid e lo stilista Alexander Wang interpretano il ruolo di un’ereditiera («Una contessa italiana, magari») e del suo migliore amico. «La sua casa è il suo rifugio», spiega Watson. «È stata un’idea di mia moglie, un’idea eccellente, quella di scegliere Wang come partner di Gigi. Li ho fotografati nella suite più bella in cima al Carlyle Hotel qui a New York. Quando ci siamo parlati, Gigi e io, all’ultimo momento perché al suo posto doveva esserci un’altra modella (famosissima, della generazione degli anni ’80 e ’90 delle supermodel ndr) che poi si è chiamata fuori, ho detto a Gigi che questo lavoro poteva essere facilissimo o difficilissimo, bastava che fosse naturale e la macchina fotografica avrebbe fatto il resto. La macchina fotografica ferma il tempo, lo congela. Dammi una frazione di secondo di verità, e la macchina fotografica farà il resto».
Un esempio di verità? «Polunin sul set con Laetitia Casta che le insegna a ballare il tango davanti a tutti noi della troupe. Come fai a non scattare quella foto? C’è già tutto davanti a te».