Corriere della Sera, 26 luglio 2018
Fabrizio Del Noce: «Vivo in Portogallo, ma per la Rai tornerei»
Fabrizio Del Noce, la candidano alla presidenza della Rai.
«Nessuno mi ha chiamato, ma lo so. La legge prevede che il presidente della Rai abbia il voto favorevole dei due terzi della Vigilanza. M5S e Lega da soli non ce la fanno. Occorre una scelta unitaria e condivisa da altri partiti».
Ma lei sarebbe disponibile?
«Sinceramente, e senza inutili false modestie, penso di avere le carte in regola. Ho un curriculum di tutto rispetto, ho lavorato in azienda per 41 anni, la conosco benissimo, la amo molto, sono per natura un moderato e non agiterei le acque per il gusto di farlo. Per me, perché non dirlo, sarebbe una bella conclusione di una carriera quarantennale: quando seguo la Rai dal Portogallo, dove ora vivo, vedo sempre con piacere che Rai1 si regge tuttora sui programmi che ho ideato io».
Non peserebbe la passata militanza in Forza Italia?
«La presidenza è un ruolo di garanzia, anche se da sempre è espressa dall’opposizione. Claudio Petruccioli veniva dal Pd ed è stato un ottimo presidente, bisogna dargliene atto. Il presidente è il legale rappresentante dell’azienda e deve muoversi pensando a questo e io agirei esclusivamente nell’interesse della Rai».
Ha parlato con M5S e Lega?
«Non col M5S. Con la Lega, io sono vecchio amico di Matteo Salvini, lo conosco dai tempi in cui era al 3%, ci sentiamo spesso. Negli ultimi giorni no, e non abbiamo parlato di Rai».
Elisa Isoardi, star di Rai 1 e compagna di Matteo Salvini, è stata giorni fa a Lisbona. C’entra qualcosa?
«Elisa è rimasta un’amica leale, sa che sono stato un punto centrale nella sua carriera. Ma lei si tiene fuori da tutto questo, l’ho consigliata anch’io di farlo, e conoscendo Matteo non avrebbe comunque peso. E poi, ripeto, ho un curriculum che non richiede certo raccomandazioni. Non sono il tipo che se ne sta col cappello in mano e si mette a telefonare a questo o a quello. Se mi vogliono sono qui, ben felice e disponibile. Altrimenti grazie, è stato già ben gratificante che si sia pensato a me».
Per il cda si erano candidati Giovanni Minoli e Michele Santoro.
«È stato un errore non ricorrere alle loro competenze, e a quella di Carlo Freccero. Lontani da me per tanti motivi, dalle idee politiche al carattere: ma tutti parliamo lo stesso linguaggio e conosciamo a fondo la macchina Rai».
Lei vive a Lisbona: come sosterrebbe quel ruolo?
«Le vite non sono immobili, le cose cambiano, sarei pronto a rientrare stabilmente in Italia, di fronte a un incarico così prestigioso. Ripeto: se scelgono altri nessun problema, ma è giusto per me crederci fino in fondo».