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 2018  luglio 26 Giovedì calendario

Gerusalemme trema: il candidato sindaco è donna

Sotto le Mura ricostruite da Solimano il Magnifico si combatte un’aspra battaglia. Nella Città santa per le tre grandi religioni monoteiste è iniziata la campagna elettorale per eleggere il nuovo sindaco.
Nir Barkat, l’ex pilota di rally che da dieci anni siede sulla sedia del Primo cittadino, non corre per un terzo mandato, deciso a candidarsi per il Likud al prossimo voto per la Knesset. In corsa per una poltrona prestigiosa ma scottante, ci sono otto candidati e per la prima volta nella storia, uno di loro è una donna. Rachel Azaria (ex parlamentare di Kulanu) è di casa negli uffici di Safra Square, avendo ricoperto per anni l’incarico di vicesindaco, conosce bene la città e le diverse sensibilità dei suoi cittadini. Ma non si sarebbe mai aspettata di diventare il bersaglio delle varie comunità di ebrei ultra ortodossi.
I suoi manifesti per le strade vengono subito strappati, giudicati dagli Haredim – i timorati di dio – un insulto alla religione. Il ruolo della donna per i “timorati” è subalterno e si ferma ai confini della casa. Domenica scorsa, vandali ultra ortodossi hanno preso di mira i suoi cartelloni elettorali affissi alle fiancate degli autobus. Le immagini riprese da alcune delle migliaia di telecamere di sicurezza della Città Santa hanno mostrato una mezza dozzina di uomini Haredi mentre si avvicinavano a un autobus e strappavano il cartellone elettorale con il viso della Azaria – e il suo slogan che recita “Credeteci, possiamo vivere insieme” – sotto lo sguardo attonito di alcuni passanti. La campagna che avrebbe dovuto essere lanciata su 300 autobus nella capitale, è stata per il momento sospesa, ha spiegato ieri un portavoce della candidata.
“Il violento tentativo di danneggiare le elezioni non rappresenta Gerusalemme, i gerosolimitani né la comunità Haredi – ha commentato Azaria cercando di evitare un urto frontale con parte dell’elettorato – questo è un gruppo estremo e marginale, noi di Gerusalemme sappiamo come vivere insieme nel rispetto reciproco, anche se non è sempre facile. Non lasceremo che gli estremisti decidano per noi”.
Da decenni a Gerusalemme e in altre città si verificano episodi di manifesti con donne deturpate, ne ha fatto le spese anche la pubblicità. Cartelloni stradali con la bellissima modella Bar Refaeli, testimonial di occhiali e abiti sportivi, vengono regolarmente bruciati la notte. La compagnia di autobus Egged e la sua agenzia pubblicitaria in passato si sono rifiutate di mettere sui bus pubblicità con donne, tra cui la Azaria, per timore di atti di vandalismo. Gli ebrei ultra ortodossi vedono nelle foto di donne in luoghi pubblici o sui media un peccato capitale. La netta separazione dei sessi è un pilastro della visione della società.
In alcune aree del Paese dove sono la maggioranza, nei bus pubblici gli uomini salgono davanti e le donne dietro. Rachel Azaria, una elegante signora di 41 anni, con la sua candidatura si è unita a un campo già affollato. C’è il ministro degli affari di Gerusalemme Ze’ev Elkin, il vice sindaco Moshe Lion, Ofer Berkovich, giovane leader della fazione Hitorerut che gode del sostegno dell’elettorato laico e di alcuni dei residenti religiosi più liberali della città. C’è Kobi Kahlon, fratello del ministro delle Finanze Moshe Kahlon e il deputato della sinistra (Unione sionista) Nachman Shai. Il vicesindaco Yossi Deutsch della United Torah Judaism spera di intercettare – grazie al sostegno dei rabbini – il voto del 32% della popolazione della città che si identifica come Haredi. È il maggior gruppo religioso di pressione politica, considerando che i residenti arabi della città generalmente boicottano il voto comunale.
Stando a un sondaggio del giornale Makor Rishon i candidati principali sono Berkowitz ed Elkin, e per ora nessuno raggiunge il 40% necessario per una vittoria elettorale di primo turno. Nonostante la sfida con altri sette candidati uomini e le maledizioni degli Haredi, la Azaria non molla: “Sono una donna, gli interessi della mia città per me sono sempre al primo posto”.