Corriere della Sera, 25 luglio 2018
«Fermate quella serie Netflix. Offende le ragazze obese»
Da insaziabile, come la fame, a un’insaziabile sete di vendetta. Il cuore della polemica si intravede già nell’ambivalenza del titolo di «Insatiable», nuova serie di Netflix che, ancor prima del suo debutto, sta scatenando un polverone perché accusata di fat shaming, cioè di bullismo nei confronti delle persone in sovrappeso.
Tanto che, dopo la pubblicazione del trailer il 12 luglio scorso, si è levato un coro di contestazioni, sfociato, cinque giorni fa, in una petizione online per bloccarne la distribuzione che ha già superato le 115mila firme e continua a crescere a ritmo spedito.
I 13 episodi di «Insatiable», che dovrebbero arrivare sulla piattaforma il 10 agosto, raccontano la vendetta di Patty, una teenager americana vittima di bullismo a causa dei chili di troppo, interpretata dall’ex stellina Disney Debby Ryan.
Inizialmente sgraziata, obesa e infelice (la Ryan ha indossato delle tute imbottite per girare le scene), Patty ha un incidente alla mandibola che la costringe a casa per tutta l’estate e, soprattutto, le impedisce di mangiare.
Torna a scuola dimagrita e bellissima, i compagni, anticipa il trailer, guardano a bocca aperta la «balenottera», ex «Fatty Patty», diventata «bomba sexy». Un brutto anatroccolo fattosi cigno che però non fa pace con se stessa né col mondo, ma cova sete di vendetta verso tutti quelli che l’hanno derisa.
Il corpo femminile, in questo caso di una ragazza giovanissima, finisce ancora una volta sotto la lente di ingrandimento e il trailer è bastato per far scattare l’allarme. La petizione è partita da Florence Given, un’artista e attivista di base a Londra che tramite il sito change.org ha chiesto di cancellare la serie. Il teen drama, denuncia, inculcherebbe nelle ragazze l’idea che «per essere popolari, avere amici, rendersi desiderabili allo sguardo maschile e in qualche modo per essere una persona degna, si debba essere magre», inseren-dosi «nel problema più ampio di misurare il valore delle donne in base al loro peso». I danni, conclude Given, potrebbero essere enormi: «La serie causerà disordini alimentari e perpetuerà un’ulteriore oggettificazione del corpo femminile».
Netflix, che descrive «Insatiable» come «una commedia dark sulla vendetta che vedrà Patty passare da vittima di bullismo a reginetta di bellezza», non ha per ora replicato alle polemiche. A rispondere è stata invece la protagonista con una lunga e accorata nota sui suoi account social in cui difende la serie, spiegando di esserne stata attratta proprio per la volontà di «far vedere attraverso la satira quanto difficile e spaventoso possa essere muoversi nel mondo dentro a un corpo, sia che si venga elogiati sia che si venga criticati per la propria taglia».
Ryan fa anche riferimento alla sua lotta personale con i problemi legati all’aspetto fisico, «una lotta che mi ha portata dentro e fuori da posti terribili dove non voglio entrare mai più», scrive, e ha quindi invitato i fan ad «aspettare di vedere la serie prima di giudicarla».
Accanto a lei si è schierata anche un’altra protagonista dello show, Alyssa Milano (l’attrice che ha interpretato Phoebe nella serie «Streghe») che ha precisato su Twitter come la serie «non umili Patty, ma affronti invece (attraverso la satira) i danni che possono derivare dal fat shaming».
Le critiche in rete, però, sono feroci, gli esperti di disordini alimentari mettono in guardia e la petizione, sempre più affollata di firme, è lapidaria: la serie è «tossica» e va fermata.