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 2018  luglio 22 Domenica calendario

Appunti dal viaggio in Italia di Thomas S. Eliot

Esce da Morcelliana, nella serie “Parola dell’Arte”, un inedito taccuino di appunti dell’estate 1911 di Thomas S. Eliot. Tradotte e trascritte da Nadia Ramera, introdotte da Marco Roncalli, tali pagine contengono le note che un giovane Eliot, allora studente alla Sorbona, scrisse del suo “Viaggio in Italia”. Visita Verona, Vicenza, Venezia, Murano, Padova, Ferrara, Bologna, Modena, Parma, Milano, Pavia e chiude il tour a Bergamo. Anticipiamo qui alcuni stralci, per concessione di Morcelliana, di quel viaggio. 

Vicenza 
Giornata limpida. Per prima cosa sono andato a Monte Berico. Strada frequentata dagli abitanti (domenica), in parte fiancheggiata da un colonnato. Nota: la vista da vicino alla chiesa è ottima, sulla pianura da un lato e verso le Alpi dall’altro. Foschia blu e campane che rintoccano. La strada conduce a un viottolo stretto, davvero splendido, tra alti muri di mattoni (lucertole e rosai) per Villa Valmarana. Villa e giardino sono affascinanti, ma Tiepolo è abbastanza una delusione. Alcune scene non sono prive di bellezza, ma le cineserie di altre sono sgradevoli. La grande dimensione delle figure si ammassa sulle piccole stanze. Mi sono sembrate inferiori ai suoi affreschi in colore e in eleganza. Sembra che stia tentando qualcosa in uno stile pomposo e pesante da una parte (figure romane?) e dall’altra qualcosa di troppo allegro per il suo genio (figure della commedia italiana) e che venga battuto sul primo piano dai predecessori Italiani e sul secondo dai Francesi contemporanei.
La strada procede verso la Rotonda. La Rotonda è su una collina e si alza anche un pendio dal cancello, così che l’edificio dal basso si vede da ogni lato. Grande bellezza e anche bel giardino. La vista è splendida quasi come quella dalla chiesa e sembra più solennemente malinconica. L’edificio è del tutto esente dalla freddezza della maggior parte delle strutture di modello classico così rigoroso. I colori sono squisiti: colonne con intonaco grigio e bianco sui mattoni, gradini di marmo, statue di pietra accostate a una superficie meravigliosamente ruvida e color grigio scuro e il tetto rosso (nota: eccellente combinazione con l’edificio classico). (........).
Venezia 
La Piazza non è così attraente come Piazza Erbe (o Piazza Vittorio Emanuele) a Verona. È grande e maestosa (suppongo), ma ha un aspetto stranamente pragmatico, commerciale. Il suo effetto, perlomeno, è tutto nel primo momento,come quello del Canal Grande. San Marco, all’esterno, richiede uno sforzo di immaginazione archeologica (ma uno sforzo che ripaga) per essere apprezzato. Inizialmente si è consapevoli piuttosto delle decorazioni gotiche della parte superiore e delle statue, della quadriga (una serie di cavalli particolarmente poco interessante) e dei mosaici restaurati del diciassettesimo secolo e di altre epoche. Ma San Marco impressiona rapidamente. L’opera è di primissimo ordine d’eccellenza – i bassorilievi dei santi, i capitelli, le estremità, le finestre e la composizione di pietra policroma. Ma qual era l’effetto originale, all’esterno, della cupola? Ora ricoperta da un tetto di stagno (?) indegno. Nota all’esterno anche due pilastri greci quadrangolari. (......)
Murano 
La chiesa è notevole, dentro e fuori; estremamente semplice. Le travi in legno, da colonna a colonna e lungo la navata, invece di dar fastidio all’occhio, attenuano la costruzione in mattoni. Il mosaico più importante è di primissima qualità e si vede meglio ora grazie all’irregolarità del piano – dossi e buche. La Vergine orante è il mosaico più straordinario che io abbia visto; la Vergine più straordinaria e una delle più straordinarie espressioni religiose che io abbia visto ovunque. Nota l’effetto di curva nell’abside, che piega la Vergine in avanti verso di te, aumentando l’evocazione della divinità. Colore di prim’ordine.
Padova 
Sant’Antonio: è molto grande e spoglio, freddo, manca di sentimento. All’esterno c’è la statua di Gattamelata, che è quel che uno si aspetta che sia, ma è in una posizione piuttosto sfavorevole all’ombra di questa enorme chiesa glaciale e in una piazza banale. La chiesa non è meglio all’interno. Notevole il monumento di Bembo di Sanmicheli, piuttosto bello; semplice e decoroso. Gli affreschi di Altichiero nel transetto destro sono belli. Transenna del coro di Donatello. Altare maggiore, con begli angeli suonatori e dietro una Deposizione in terra cotta. Bel giardino botanico.
Cappella dell’Arena o degli Scrovegni: La prima e ultima impresa di Giotto è sgradevole. La cappella comprende gli affreschi, ma gli affreschi non decorano la cappella. I colori, quando si considerano le immagini una a una, non sembrano male, ma in riferimento all’effetto complessivo sono cattivi, specialmente il blu dominante.
Le decorazioni tra gli affreschi sono brutte. Gli affreschi, in breve, non decorano; vogliono essere analizzati. Giotto è un grande narratore, anzi, un grande drammaturgo. Nota specialmente: Fuga in Egitto – Resurrezione di Lazzaro. Poi Deposizione, Bacio di Giuda (bel colore). Battesimo (Simeone). Visitazione. (......).
Modena 
La Cattedrale è il modello più perfetto di chiesa lombarda che ho visto. L’esterno è eccellente nel colore del marmo; sculture di prim’ordine: rilievi a riquadri nelle pareti e decorazioni dei bordi di finestre e porte. Le sculture all’interno sono più tarde e inferiori. L’interno è in mattone di colore tenue, senza copertura (restauro). Tutti i portali sono splendidi, ma specialmente quello a nord. Uno è circondato da un fregio con i mesi dell’anno.

Ferrara 
Cattedrale: è degna di interesse solo all’esterno: la facciata è ancora splendida, davvero uno dei più straordinari caratteri dello stile lombardo, sebbene molte delle sculture e delle decorazioni siano troppo tarde. La parte più bassa del porticato rimane del dodicesimo secolo. Leoni. Bei rilievi. Due grandi pitture a olio quadrate di Cosimo Tura, nel coro, potrebbero essere belle, ma sono annerite e hanno lacune: non sono stato in grado di darne un giudizio. Bella la piazza di fronte alla cattedrale. (.......)
Bologna 
Ha una piazza davvero splendida (Piazza Vittorio Emanuele e Piazza del Nettuno). Fontana nobile ma non di mio gusto. Il grande rilievo della Madonna (Palazzo Comunale) è davvero straordinario e un’opera di talento; senza dubbiocontribuisce molto all’effetto complessivo della piazza. (.....)
San Petronio: enorme, incompiuto e tetro. Sebbene senza volere, contribuisce molto alla piazza in cui si trova. (......)
Santo Stefano: strana struttura di otto chiese. La migliore è la chiesa circolare, con una splendida disposizione decorativa dei mattoni e la tomba di San Petronio con i simboli dei quattro Evangelisti. Vale la pena vedere i Chiostri, la Cripta non è interessante.