Il Sole 24 Ore, 21 luglio 2018
Milan, Mr Li finisce sotto inchiesta ma attacca Elliott: «Via al contenzioso»
Giornata cruciale per le vicende rossonere. Il Tas di Losanna ha infatti annullato l’esclusione dalle coppe del Milan e rinviato all’Uefa per una sanzione proporzionata. Nel frattempo, la Procura di Milano ha accelerato sul fronte delle indagini dell’acquisizione del Milan da parte del cinese Yonghong Li. Infine proprio quest’ultimo è riapparso da Hong Kong tramite una lettera che Il Sole 24 Ore rende pubblica in esclusiva, in cui attacca Elliott annunciando azione legale.
Il ribaltone al Tas
La delegazione rossonera, capitanata dall’ad Marco Fassone e dall’avvocato Roberto Cappelli dello studio Gianni Origoni Grippo Cappelli, è riuscita a ribaltare il verdetto grazie al voluminoso fascicolo che ha dimostrato la sproporzione del verdetto dell’Uefa di fine giugno, se confrontata ad altri casi di valutazione su club europei, soprattutto alla luce di un investitore solido come Elliott nella compagine azionaria al posto del cinese Yonghong Li. Nella delegazione milanista era presente un membro di rilievo di Elliott come Franck Tuil e anche Gianluca D’Avanzo, membro di Blue Skye. Infine era presente anche un avvocato svizzero: Antonio Rigozzi dello studio Lévy Kaufmann-Kohler di Ginevra. Nel frattempo proprio oggi c’è l’assemblea nella quale il fondo Elliott dovrebbe accelerare sugli assestamenti nell’organigramma con la lista dei nuovi consiglieri e la nomina di Paolo Scaroni a presidente del club.
Le indagini della Procura
Intanto la Procura di Milano ha avviato l’inchiesta sui flussi di denaro che hanno portato lo acorso anno all’acquisizione del Milan da parte del cinese Yonghong Li. La Guardia di Finanza di Milano ha effettuato acquisizioni di atti presso la società Milan e una serie di advisor come Rothschild, Lazard, Ernst & Young e Deloitte che si sono occupati della compravendita della società rossonera nell’ambito dell’inchiesta in cui Yoghong Li è indagato per falso in bilancio. Inchiesta in cui la passata gestione della squadra non è assolutamente coinvolta e in cui risulta parte offesa il mercato a cui l’imprenditore cinese avrebbe dato false rassicurazioni in merito alla sua società che ha acquistato il club calcistico e che in realtà in Cina era fallita, come risulta da una sentenza cinese.
La lettera di Yonghong Li
Proprio l’uomo d’affari cinese si sta però muovendo tramite i propri legali, di Eversheds Sutherland, per avviare un contenzioso contro Elliott. In una lettera aperta, che il Sole 24 Ore ha anticipato in esclusiva, Mr Li spiega di aver versato fino al 30 giugno 2018, quasi 880 milioni a favore dell’A.C. Milan, dei quali solo 280 milioni finanziati attraverso Elliott, mentre di aver agito personalmente per la restante parte. Anche con un aumento di capitale per un totale di 88 milioni a beneficio del club. Il default anticipato è stato dovuto «al mancato rimborso dei 32 milioni versati da Elliott per mio conto nel giugno 2018». Mr Li spiega che «i fondi necessari all’A.C. Milan erano inferiori alla somma pagata per via degli ingiusti covenant finanziari imposti da Elliott, che ha altresì congelato parte del capitale da me investito nel Milan, con l’obiettivo di obbligarmi a versare più del dovuto. In secondo luogo, dei 32 milioni stanziati da Elliott, 21 milioni sono stati restituiti al fondo quasi immediatamente. Alla fine – continua Li – «la condotta di Elliott si è sempre rivelata incurante e predatoria: in breve, il tipico comportamento di un “fondo avvoltoio”». Mr Li, preannunciando causa in Tribunale ad Elliott, spiega che «nel momento in cui Elliott si è appropriato delle mie azioni del Milan, mi è stata offerta la somma di 2 euro come compenso per il mio investimento».