la Repubblica, 21 luglio 2018
L’amaca su Trump e il maschio alfa
Le cosiddette rivelazioni (sai che rivelazioni…) sui traffici di Trump con una playgirl confermano che l’invadenza della plastica è effettivamente un grave problema mondiale. A parte questo, si immagina che gli oppositori di Trump vogliano incassare qualche dividendo, speculando sulla scadente etica matrimoniale del presidente e sulla sua attitudine a non perdere un’occasione, non importa se mercenaria oppure fondata sul suo irresistibile fascino.Beh, non si illudano. Noi italiani possiamo certificare che qualunque forma di entusiasmo sessuale, per esempio ordinare per telefono un torpedone di ragazze scosciate per farsi tenere compagnia nei dopocena, non solo non nuoce ai potenti, ma contribuisce a rafforzarne la popolarità. Il favore nei confronti dei maschi alfa, specie se ricchi sfondati, è in costante aumento presso importanti settori dell’elettorato, e noi fummo, in questo senso, un vero e proprio Paese cavia.Sperimentammo quanto sia inutile, e anzi controproducente, imputare a un Capo l’incontinenza erotica, invidiatissima da milioni di estimatori, con zero influenza della categoria del volgare, oramai interessante solo per pochi maniaci dello stile. Vero è che l’America è un Paese puritano, dunque moralista.Ma il mito del maschio alfa, mito fallocratico, è in grado di schiantare qualunque resistenza. Il vero # MeeToo è formato da quelli (e quelle, ahimè) che vorrebbero anche loro una playgirl nel letto, o uno con quei capelli, purché miliardario