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 2018  luglio 20 Venerdì calendario

1011, la drill band che suona solo se la polizia dice sì

Il nome della band è semplice, 1011, come il codice postale dell’area in cui i cinque componenti abitano, nella parte ovest di Londra. La loro musica è la drill, un sottogenere della trap. E sono arrivati all’onore delle cronache per essere la prima band al mondo che può fare musica solo dietro autorizzazione della polizia, come recita la sentenza emessa qualche settimana fa nella capitale inglese. No, i 1011 non sono una band come tutte le altre: i cinque ragazzi erano stati arrestati a Notting Hill lo scorso novembre quando la polizia aveva trovato nella loro auto tre machete, due coltelli, due mazze da baseball e varie maschere per coprire il volto. Secondo i cinque della band era materiale che serviva per realizzare un videoclip, secondo la polizia, e il giudice che li ha condannati, le armi servivano per aggredire una band rivale, i 12 World.
La scelta del giudice non ha precedenti: la band non può realizzare brani nei quali citi morte o ferite. Non possono menzionare codici postali per evitare riferimenti ad altre gang, devono notificare 24 ore prima alla polizia se stanno per pubblicare un nuovo video su Internet e chiedere 48 ore prima l’autorizzazione a potersi esibire dal vivo o entrare in studio di registrazione, consentendo la presenza di rappresentanti delle forze dell’ordine.
La scena drill londinese si è caratterizzata non solo per i testi, molto crudi e violenti, ricchi di minacce a band e a persone con nome e cognome, ma anche perché la violenza ha trasformato la rivalità tra band in una vera guerra, che ha provocato diversi morti dal 2016 a oggi (drillers dai nomi d’arte come Showkey, Tuggzy, Kayoss, M Dot, Skeng, accoltellati o colpiti in strada da armi da fuoco), e innumerevoli condanne (M Trap O, condannato a un minino di 18 anni per omicidio, A6 Block 6, condannato a 15 anni per aggressione, Trizzy Trap condannato a 15 anni, e la lista completa sarebbe troppo lunga). Le band realizzano video che mettono su YouTube e hanno centinaia di migliaia di visualizzazioni, e parecchi di questi vengono vietati e cancellati, 30 soltanto da maggio a oggi.
La sentenza contro i 1011 è stata condannata dall’associazione Index on Censorship: «Vietare un genere musicale non è un modo giusto di gestire idee o opinioni che sono sgradevoli o fastidiose», ha detto la responsabile dell’associazione Jodie Ginsberg, «la sentenza crea un pericoloso precedente per il quale certe forme d’arte che includono immagini o idee violente possono essere vietate. Bisogna combattere la violenza, non le idee o le opinioni».
Ma un portavoce di Scotland Yard ha sottolineato: «Non ci interessa censurare l’arte, non stiamo cercando di impedire a nessuno di fare musica e non stiamo demonizzando un genere in particolare. Non vogliamo uccidere il divertimento, vogliamo evitare che qualcuno venga ucciso. I cittadini, giustamente, si aspettano che noi facciamo qualcosa nei casi in cui la linea tra libera espressione e vera violenza viene chiaramente superata mettendo a rischio la sicurezza delle persone».