Il Sole 24 Ore, 19 luglio 2018
La pace Etiopia-Eritrea passa anche per il trasporto aereo
Il primo volo commerciale da Addis Abeba ad Asmara dopo 20 anni. È uno dei segni tangibili del disgelo in atto tra i due Paesi che solo la settimana scorsa hanno firmato un trattato di pace al termine di una guerra di confine che aveva conosciuto il suo culmine tra il 1998 e il 2000. L’aereo della compagnia Ethiopian Airlines è atterrato nella capitale Eritrea, dove i primi 315 passeggeri sono stati accolti da bandiere, collane di fiori, canti e balli. Tra loro gli esponenti di molte famiglie separate proprio a causa del conflitto: prima della guerra l’Etiopia aveva espulso 70mila eritrei e l’Eritrea aveva fatto lo stesso. In realtà i voli sono stati due: il primo con un nuovissimo Boeing 787 Dreamliner; il secondo con un Boeing 737.
Quella di Ethiopian Airlines è la flotta più importante tra i Paesi africani e non è escluso che una quota della compagnia possa rientrare nel piano di privatizzazioni che il Governo del nuovo primo ministro, Abiy Ahmed, sta mettendo a punto. In carica da aprile, Abiy ha subito impresso una svolta al Paese aprendo progressivamente la sua economia e siglando un accordo di pace con il vicino. La guerra era in realtà “congelata” dal 2000 ma la situazione al confine è sempre stata tesa, costringendo un Paese piccolo come l’Eritrea a istituire la coscrizione obbligatoria per essere pronto sia a fronteggiare le schermaglie di frontiera sia l’eventualità di un vero e proprio attacco. Si stima che i morti causati dal conflitto, che ha privato l’Etiopia di uno sbocco diretto sul Mar Rosso, siano almeno 80mila. La coscrizione obbligatoria in Eritrea è stata la causa principale della fuga di decine di migliaia di giovani verso il Mediterraneo e l’Europa, italia in particolare.