il Fatto Quotidiano, 17 luglio 2018
L’‘Ocean 11’ del Mossad: così rubò l’Archivio atomico iraniano
L’operazione ricorda la sceneggiatura del film Ocean 11: solo che i ladri non rubano oggetti preziosi, ma piani atomici. È l’intrusione del Mossad che il 31 gennaio, alla periferia di Teheran, ha trafugato quello che è definito l’Archivio atomico dell’Iran, avendo a disposizione solo sei ore e 29 minuti. In questo lasso di tempo gli agenti hanno neutralizzato gli allarmi nel magazzino dove i documenti erano nascosti, forzato due porte, forzato una decina di casseforti per fuggire con mezza tonnellata di documenti. A rivelarlo un cronista dello Yediot Ahronot che ha ricevuto le informazioni da un funzionario del Mossad. “È stato simile al film Ocean 11”, ha osservato l’agente del Mossad: scartata, la possibilità di fotografare i documenti e di lasciarli nelle casseforti, è stato deciso che era preferibile rubare gli originali. Quello che non è stato detto, è come i fascicoli siano stati portati da Teheran a Gerusalemme. Secondo Yediot Ahronot quei documenti dimostrano quanto l’Iran fosse vicina, 15 anni anni fa, a dotarsi della tecnologia necessaria per produrre ordigni atomici, tuttavia non forniscono alcuna prova che Teheran abbia infranto gli accordi sottoscritti nel 2015 – sollecitati dall’ex presidente americano Obama – con le grandi potenze mondiali.