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 2018  luglio 16 Lunedì calendario

Lo spot pro-nascite che inciampa nella banalità e nelle fake news

Ogni giorno è San Valentino. Questo, in sintesi, è il messaggio lanciato da Chicco – il celeberrimo marchio per l’infanzia – in cerca di clientela.
Amatevi, moltiplicatevi e – va da sé – acquistate biberon, ciucciotti e girelli. Chicco, dove c’è un bambino. Questo – basta la parola, potrebbe dirsi – era lo slogan di un tempo. Adesso c’è Chicco, ma rischia di non esserci più un bambino. La crescita zero incombe ed ecco che l’ufficio marketing della famosa azienda tenta l’ardita metafora con l’augurio di sempre più affollate culle.
Leader nel settore dei prodotti che accompagnano la crescita dei neonati fino all’asilo, Chicco, nel solco dei Mondiali di calcio trova felice collegamento con Notti magiche del duo Gianna Nannini-Edoardo Bennato. C’è il Campionato del mondo del 1990 in Italia e, nel dopo partita, l’euforia degli italiani si trasfigura in un’atmosfera tutta di coccole e gravidanze.
È un vero e proprio dribbling tra le lenzuola – questo fu – che va a determinare un notevole incremento di nascite con Chicco che tenta oggi di suggerire quell’attesa copula in vista di tante dolci attese. Ed è anche, ma soprattutto, una parafrasi del ritornello a suo tempo cantato da Adriano Celentano e Claudia Mori: non tanto “chi non lavora, non fa l’amore”, quanto “chi non fa l’amore, non fa campare”. Un figlio come “il gol più bello”, dunque.
Un segnare a rete che porta l’Italia “dov’è giusto che sia”. Davvero il numero è potenza – e lo sa bene la Cina – ma quel che se ne ricava, a trovare un senso in questo spot firmato dalla creative company spagnola Pink Lab, è l’esatto contrario: l’afasia carnale, ebbene sì, l’ever green dell’ideologicamente corretto senza inimicarsi troppo il verde salvianiano (non si sa mai).
Il gol più bello difficilmente potrà replicare il successo di “Fallo per mamma”, lo spot danese che nel giugno 2016 fa registrare – è una stima di cui si fa garante un’indagine promossa Politiken, il principale quotidiano della Danimarca – 1.200 bambini in più a distanza di nove mesi dalla messa in onda.
Una pubblicità, quella inventata a Copenaghen, che la prende alla larga la questione. Ma con ironia. Invita i ragazzi a darsi da fare per rallegrare le giornate dei loro genitori. “Fallo per mamma”, appunto, e anche per papà: fateli diventare nonni. Una reclame che la prende proprio stretta quella di questi giorni in Italia.
Un affollarsi di calciatori, magari, in assenza di baionette – giusto in numero di otto milioni, come da meta indicata da Benito Mussolini – nello spot che inciampa nella banalità e perfino nella più trita tra le fake news.
Ebbene sì: l’Istat ha certificato che mai, nelle passate edizioni di calcio, si sia registrato un nesso tra vittorie azzurre e baby boom. Il numero è ancora una potente bufala.